Una situazione in continua evoluzione, un terreno su cui è difficile intervenire, difficoltà a capire cosa accade: questa è l’emergenza della guerra in Ucraina in queste ore. Ad oggi si contano oltre un milione di sfollati, centinaia di migliaia di cittadini bloccati a Kiev, Mariupol, Kharkiv e in molte altre città bombardate negli ultimi giorni. Proprio con l’intento di puro sostegno a queste popolazioni, Coop avvia la campagna di raccolta fondi #coopforucraina.
Si parte da uno stanziamento di 500.000 euro che tutte le cooperative di consumatori hanno già messo a disposizione, sul quale andranno a sommarsi le donazioni dei soci e dei consumatori che numerosi in questi giorni hanno chiesto l’attivazione di un canale per poter dare il proprio aiuto. Aperta anche la sottoscrizione ai dipendenti Coop che vorranno donare ore del proprio lavoro; in questo caso le cooperative si impegnano a raddoppiare i contributi così raccolti. Le cooperative di consumatori sostengono ancora una volta l’Agenzia Onu per i Rifugiati-Unhcr, la Comunità di Sant‘Egidio e Medici Senza Frontiere, che già avevano collaborato alla campagna sui vaccini #coopforafrica. Tutte e tre già attive sul territorio ucraino con dei progetti consolidati da anni, oggi convertiti in programmi di primo soccorso.
La campagna ha preso avvio il 4 marzo e si pone l’obiettivo di superare 1 milione di euro. Si può donare alle casse degli oltre 1.100 punti vendita Coop o utilizzare la piattaforma eppela.com/coopforucraina o il conto corrente dedicato (Iban – IT 36 H 02008 05364 000106357816). L’obiettivo è fornire assistenza sanitaria, kit di primo soccorso, cibo, vestiti e accoglienza al confine con l’Ucraina e quanto necessario in uno scenario in continua evoluzione, difficile in questo momento da prevedere per le stesse associazioni che pur conoscono bene quel territorio.
“Non possiamo rimanere a guardare. I nostri stessi soci, da sempre solidali e attenti cittadini del mondo ci stanno chiedendo di aiutarli ad aiutare la popolazione ucraina. È la realtà di questa guerra drammatica che ci spinge ad agire -spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – L’impegno per la pace e per la solidarietà da sempre sono nel dna di Coop; abbiamo deciso un primo stanziamento che avvii gli aiuti e poi vogliamo permettere ai soci e ai clienti di contribuire a loro volta. Sappiamo che l’aiuto che potremo dare sarà ampiamente insufficiente, ma è il nostro modo per agire. Non risolveremo i problemi di una nazione e di un popolo che in questo momento si trova sotto le bombe, ma daremo un contributo rapido e concreto alle persone colpite con lo spirito che da sempre anima il movimento cooperativo”.
“In una settimana, un milione di persone sono state costrette a fuggire dall’Ucraina – dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino – Raramente negli ultimi decenni abbiamo assistito a un esodo così rapido come questo. Il personale dell’UNHCR è già presente in tutta la regione e stiamo rafforzando e ampliando i nostri programmi di protezione e assistenza per i rifugiati, a sostegno dei governi ospitanti. All’interno dell’Ucraina, i nostri operatori stanno lavorando in condizioni molto difficili: sappiamo che i bisogni sono enormi e restiamo ovunque il nostro lavoro possa contribuire a salvare vite umane. In questo momento è essenziale l’aiuto di tutti: per questo vogliamo ringraziare COOP che ha scelto ancora una volta di garantire il suo prezioso aiuto alle popolazioni costrette alla fuga”.
“Il dramma che sta vivendo il popolo ucraino ci riguarda da vicino. Non possiamo rassegnarci ad una guerra che sfigura il volto dell’Europa, dopo tanti anni di pace, ma insistere perché si aprano con urgenza vie di dialogo e si fermi il conflitto – afferma Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio -. Nel frattempo, sono più importanti che mai gli aiuti per fronteggiare l’emergenza, come la campagna di #coopforucraina. Servirà a sostenere i progetti che Sant’Egidio ha nel territorio ucraino, come le adozioni a distanza attive da anni e per l’accoglienza ai profughi in Polonia e negli altri paesi confinanti con l’Ucraina, dove sono attive le nostre Comunità e dove ci aiuta l’esperienza che abbiamo ormai da anni con il modello dei corridoi umanitari”
“Medici Senza Frontiere sta supportando a Kiev medici di diversi ospedali e centri sanitari. La sfida più grande oggi è l’individuazione di punti di accesso alle regioni dell’Ucraina più colpite dai combattimenti” dichiara Stefano Di Carlo, direttore generale di MSF. “Nel frattempo stiamo inviando team in Polonia, Moldavia, Ungheria, Romania e Slovacchia per valutare e rispondere ai bisogni umanitari delle persone in fuga ai confini mentre altre équipe sono pronte ad intervenire anche in Russia e Bielorussia”.