Tavella: “La questione Terme ha radici (e responsabilità) profonde”
L?albergatore acquese chiama a coorte gli operatori per azioni anche legali
ACQUI TERME – Tra i profondi conoscitori della vicenda delle Terme acquesi c’è sicuramente Ivo Tavella, titolare dell’Hotel Belvedere e attivo nell’Associazione Albergatori. «Oggi la politica ora grida allo scandalo? – premette – Come si fa ad accusare un privato che ha acquistato un bene senza che gli siano stati imposti dei paletti? Le Terme sono da anni al centro di grandi speculazioni. Tutti speravano che arrivasse il risolutore, il soggetto che risolvesse tutti i problemi della città ed invece i Pater hanno rilevato la società per orgoglio, per non essere tirati per la giacchetta da faccendieri svizzeri (imparentati con i politici locali) e una cordata di imprenditori/speculatori immobiliari acquesi».
“I Cinque Stelle hanno gestito male la cosa”
Tavella pare conoscere bene tappe e soggetti coinvolti. «Poi sono arrivati i Cinque Stelle che consigliati dall’avvocato hanno intrapreso la strada del recesso delle quote per evitare che fosse eroso il loro capitale – continua – Hanno gestito male la cosa, intentando campagne denigratorie per la gestione del patrimonio e cause per far valere i diritti del socio di minoranza. Come ho fatto presente tre anni fa: bisognava fare un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale e alla Procura della Repubblica per i danni, perdita di fatturato, di valore di un territorio e salute (le acque termali in mano ad un privato!), subiti dagli operatori economici del turismo di un area di 30 km».
Perché i Pater non investono nell’azienda? «Per una manovra economica volta all’estromissione della parte pubblica dalla compagine sociale – risponde – Poi arriveranno gli investitori che realizzeranno qualcosa con il grande patrimonio termale che, nel frattempo, farà una garanzia agli altri business di Finsystem».