Crotone - Alessandria: San Pisseri e un punto che vale
Il portiere neutralizza il rigore di Maric. Ultimi 7 in inferiorità numerica
Mustacchio e Chiarello non capitalizzano due opportunità. Mattiello, due gialli ravvicinati ed evitabili
CROTONE – Ci sono 18 minuti che Moreno Longo avrebbe voluto diversi. E non solo lui. Sono quelli tra il 25′ e il 43′ della ripresa, l’Alessandria che fa meno l’Alessandria, cioè abbassa il suo baricentro, come se la paura di perdere potesse avere il sopravvento sul coraggio di vincere. Non sulla voglia, che non è in discussione, ma solitamente arretra e prova a proteggersi la squadra che fatica di più, e allo ‘Scida’ di Crotone, prima e dopo questo intervallo di gara, non sono stati certo i Grigi. Che, quando il rischio è più palpabile, nei 7 minuti fino al 94′, il Crotone all’ultimo assalto, con l’uomo in più, tornano intensi. Farlo per 90′ non è scontato, soprattutto per chi non tira il fiato da tempo, ma è un imperativo per le prossime 10 battaglie, perché il vantaggio psicologico di un episodio a favore può spostare gli equilibri (e non, invece, complicarli).
Crotone - Alessandria: San Pisseri e un punto che vale
Il portiere neutralizza il rigore di Maric. Ultimi 7 in inferiorità numerica
PISSERI – Determinante: per come alza la prima conclusione di Maric, dopo 2′, per come respinge la seconda, il rigore. Uno specialista e questa volta è una parata che vale doppio, anche perché Kargbo sbaglia, e perché in mancanza di gol i suoi interventi danno punti e speranze: 8
PARODI – Inesauribile: si piazza su Kargbo, come una calamita, attaccato all’esterno che gli sfugge solo una volta, ma non arriva per la deviazione sull’assist di Maric. Anticipi efficaci, che tolgono sostanza e idee a uno dei gli uomini più temuti. Che, almeno in quattro azioni, lo deve anche inseguire: 6.5
DI GENNARO – Aereo: non c’è una palla alta che non sia sua. Va su tutti i contrasti con energia e pulizia, in tutta la gara causa una sola punizione e lontano dalla porta. Ha anche la personalità per dare una mano in costruzione. Peccato che oggi l’Alessandria non abbia le misura giuste negli angoli, limitando le opportunità di segnare: 6.5
PRESTIA – Lottatore: Mette sostanza e grinta in tutti i duelli, ha personalità che si vede negli anticipi e, anche, una buona lettura del gioco. Peccato per il giallo, che lo obbligherà a saltare Frosinone: 6.5
MUSTACCHIO – Volenteroso: l’occasione, enorme, nel primo tempo meriterebbe sorte migliore (e anche lui potrebbe cercarla di più). Corre molto, anche in ripiegamento, soprattutto per far valere le sue accelerazioni nel confronto con Nedelcearu un po’impacciato: 6
MATTIELLO (dal 26’st) Pericoloso: non per il contributo alla manovra in fase offensiva, ma per due cartellini ravvicinati, assolutamente evitabili e, purtroppo, giusti. La fatica a trovare passo e la poca abitudine al gioco rischiano di complicare la gara della squadra e limitano moltissimo la sua: 5
CASARINI – Ordinato: prova a impostare, anche se non sempre la giocata è lucida come è nel suo repertorio e, anzi, a tratti un po’ macchinosa. Poco preciso sugli angoli, sfortunato nell’azione del rigore, quando il piede di Kone finisce sotto il suo e la decisione di Marini, anche se fiscale, ci può stare: 6
BA – Lucido: l’approccio è giusto, lo sviluppo anche, recupera molti palloni anche sulla trequarti, vanificando sul nascere i tentativi dei padroni di casa. Dà sempre l’idea di sapere cosa fare e quando. Di sostanza ce ne è con lui: 6.5
MILANESE (dal 26’st) Limitato: entra nel momento in cui servirebbe qualche giocata delle sue sulla trequarti e qualche inserimento, ma è anche la fase in cui l’Alessandria si abbassa e c’è meno campo per concretizzare le sue intuzioni: 6
LUNETTA – Battagliero: è uno che non alza mai il piede dall’acceleratore, anche se non sempre alle sue buonissime intenzioni corrispondono i fatti. Lo condiziona la voglia di strafare quando servirebbe dosare meglio il suo contributo: 6
CHIARELLO – Altalenante: fatica un po’ a trovare spazi per i suoi inserimenti, che sono il suo marchio di fabbrica,, ma quello sull’imbeccata di Ba sarebbe perfetto se lo gestisse meglio provando a scavalcare Festa anziché calciargli addosso: 6
GORI – (dal 41’st) Rassicurante: la sua esperienza, specie con l’inferiorità numerica, aiuta a non correre rischi: ng
CORAZZA – Controllato: si alza spesso per andare a prendersi palloni, e per questo è da elogiare. Ma in area si vede poco, perché i suggerimenti non sono tanti e su di lui il Crotone a volte pure raddoppia e gli toglie spazi di movimento: 6
FABBRINI – Estroso: difficile togliergli il pallone (ci riesce solo Kargbo una volta nel primo tempo), ma non è sempre facile finalizzare il suo uno contro uno in suggerimenti, come era successo con il Como. Prova anche una conclusione, sul fondo: 6.5
PALOMBI (dal 21’st) Determinato: ha caratteristiche ben diverse, perché in quel momento Longo vuole togliere riferimenti al Crotone. Le intenzioni, anche sue, sono buone, la finalizzazione un po’ meno, anche se sul suo tiro Festa fa una delle parate più importanti: 6
"Il risultato vale, dopo il rigore si poteva osare di più"
Longo: "Noi dobbiamo avere sempre questo spirito. Per 70' mai rischiato. Le assenze? Dobbiamo fare con quello che abbiamo"