La Lega dice ‘no’ alla guerra in Ucraina e presenta un Odg in Consiglio
La preoccupazione nelle parole del capogruppo casalese Alberto Drera
CASALE – Anche il gruppo consigliare della Lega di Casale, attraverso la presentazione di un ordine del giorno in consiglio comunale, esprime una netta opposizione ai tragici fatti che riguardano il conflitto bellico in Ucraina. «La nostra preoccupazione per i risvolti geopolitici, ma soprattutto umanitari, è grande» spiega il capogruppo del Carroccio Alberto Drera.
«Abbiamo voluto manifestare la nostra vicinanza alle persone colpite con un Odg – continua Drera – che richiede anche la riattivazione dei canali diplomatici per permettere una rapida risoluzione del conflitto in atto. A prescindere dalle motivazioni che fanno propendere per l’entrata in guerra riteniamo che la via da privilegiare sia quella della diplomazia e che nel 2022 bisognerebbe cercare di risolvere le problematiche in modo pacifico e senza armi. Crediamo che la guerra sia uno strumento dannoso che crea conseguenze devastanti per l’intera comunità internazionale, ma soprattutto per i popoli colpiti.
Dal nostro punto di vista l’Italia, insieme agli altri Paesi europei ed extraeuropei, dovrebbe giocare un ruolo importante, tramite la diplomazia, per favorire una riconciliazione delle parti in causa. Abbiamo assistito in questi giorni a immagini drammatiche: città devastate e bombardate, carri armati all’interno delle città e persone costrette a rifugiarsi in metropolitana. Come spesso accade in queste situazioni le persone maggiormente danneggiate sono i civili e in special modo i bambini, che si trovano a dover affrontare una situazione drammatica probabilmente non riuscendo a comprendere le motivazioni di tanta ostilità».
Quindi, conclude: «Con questo Ordine del giorno vogliamo manifestare la nostra vicinanza al popolo aggredito, sperando che le parti in causa possano comprendere come la guerra sia sempre uno strumento sbagliato e che le controversie si possano risolvere in modi alternativi. Constatiamo che le lezioni che la storia ci ha impartito nei drammatici conflitti del ‘900 non sono
servite a far capire quanto sia sbagliato e dannoso un ricorso alle armi. Dovremmo cercare, nel limite
delle nostre possibilità, di manifestare attivamente ribadendo con tutte le nostre forze un grande no alla guerra e all’uso delle armi».