Sergiy va a combattere, Vera resta in campo
Il tennista Stakhovsky ha giocato a Casale, la pallavolista Bondarenko è ad Acqui in B1
CASALE – Alla Canottieri Casale se lo ricordano bene Sergiy Stakhovsky.
Due stagione con i colori del circolo, fino al 2008, in serie A, risultati importanti per il tennistra ucraino classe 1986, professionista per oltre vent’anni, che nelle sua lunga carriera è stato 31 nella classifica Atp di singolo e 33 in quella di doppio.
La gente monferrina lo aveva applaudito quando, nel 2013, aveva sconfitto Roger Federer al secondo turno a Wimbledon, in quattro set.
E, oggi, sono vicini al giocatore che, in queste ore, ha annunciato la decisione di lasciare lo sport per arruolarsi nell’esercito del suo paese e combattere contro l’invasione russa. “Buona fortuna Sergiy, un abbraccio all’Ucraina”, il messaggio del circolo, dove si seguono, con apprensione, le notizie.
Schiacciata contro la paura
In Ucraina è rimasto papà Yuri, a Zaporozhye, sesta città con i suoi quasi 800mila abitanti. In Italia c’è la mamma, da cui Vera Bondarenko, schiacciatrice, ha ereditato la passione per la pallavolo. Non ha ancora 20 anni, la giocatrice, da un paio di mesi è ad Acqui, in B1, dove tutti cercano di trasmetterle forza e affetto. “Non facciamo molte domande: Vera è scossa, ha lo sguardo triste – racconta patron Valnegri – ma non ha chiesto pause, anzi in allenamento dà il massimo sempre”.
Nel trasferimento a Bra, per la gara di campionato, è rimasta un po’ in disparte, sicuramente assorbita dal pensiero dei suoi cari e dalla gravità della situazione. “Le compagne, lo staff, la società, siamo tutte e tutti al suo fianco. Su di noi Vera sa che può contare in qualsiasi momento, anche se solo la notizia di un accordo di pace e la certezza che tutti i suoi sono al sicuro le restituirebbe il sorriso”