Il 27 febbraio è la Giornata mondiale dell’orso polare
Oggi, 27 febbraio, ricorre la Giornata Mondiale dell’Orso polare (International Polar bear Day), istituita dal WWF per rendere omaggio al gigante bianco dell’Artico. In occasione di questa giornata il WWF lancia l’allarme sul rischio di perdere per sempre questo esemplare, già classificato fra le specie vulnerabili nelle Liste Rosse della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
L’orso polare necessita del ghiaccio marino per muoversi e procacciare cibo, ma se la fusione delle calotte polari e la scomparsa di habitat idoneo proseguiranno come negli ultimi decenni, da oggi al 2050 potremmo perdere fino al 30% della popolazione di orso polare. Necessario, quindi, per la preservazione della specie è innanzitutto lottare contro il climate change, agendo direttamente sulle cause che stanno provocando il riscaldamento globale, principale causa della scomparsa dell’habitat dell’orso polare. Le principali mosse da applicare sarebbero puntare sempre più su energie da fonti rinnovabili e tagliare drasticamente le emissioni di CO2 provocate dai combustibili fossili, responsabili dell’effetto serra e dell’innalzamento delle temperature.
Curiosità sull’orso polare
Tante sono le caratteristiche e peculiarità dell’abitante dell’Artico che forse non si conoscono. Eccone alcune:
- è uno dei più grandi carnivori esistenti, le sue misure sono circa 2 metri e mezzo di lunghezza e pesa 700 chili;
- abita intorno alle regioni polari artiche, tra cui le più popolate quelle in Canada, Alaska, Groenlandia, Siberia e sull’Isola di Wrangel;
- nonostante la mole importante, è un abilissimo nuotatore (in grado di nuotare da 30 a 100 chilometri senza riposare), possiede una buona capacità di arrampicamento, sulla terraferma può raggiungere la velocità di 40 km/h;
- l’orso polare non va in letargo, essendo l’inverno il momento migliore per loro per la caccia;
- i cuccioli nascono di circa 700 grammi e ciechi, e sono partoriti sempre tra novembre e gennaio. Restano nella tana fino a primavera, non sapendo badare a se stessi, per poi uscire e imparare a cacciare e a difendersi con la mamma;
- la vita media dell’orso polare è di circa 25 anni, il record però è di Debby (orso allevato in cattività in Canada) che ha raggiunto di 42 anni di età;
- possiede un olfatto finissimo, infatti può sentire l’odore di una preda nel raggio di un chilometro e mezzo;
- cura molto la propria igiene, si mantiene pulito rotolando nella neve;
- non beve mai acqua, si disseta con il sangue delle sue prede, ed è in grado di mangiare fino a 30 kg di cibo al giorno;
- l’orso polare non è bianco, la pelle è totalmente nera e i peli del manto sono cavi e si presentano trasparenti. Appaiono bianchi perchè i cavi traslucidi catturano i raggi solari e riflettono la luce, per questo risulta invisibile alle telecamere a raggi infrarossi, perché il suo pelo lo isola e non permette alcuna perdita di calore.
Questa giornata è necessaria sì per ricordare la maestosità e la bellezza del gigante dell’Artico, ma soprattutto per pensare e agire per garantire un futuro alla specie.