Il Santo di oggi, 27 febbraio, è San Gabriele dell’Addolorata
Oggi, 27 febbraio, la Chiesa celebra anche Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny e San Gregorio di Narek
Il Santo di oggi, 27 febbraio, è San Gabriele dell’Addolorata ma viene anche celebrata Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny e San Gregorio di Narek
La vita di San Gabriele dell’Addolorata
Religioso Passionista – San Gabriele dell’Addolorata nasce ad Assisi il I marzo 1838 da nobile famiglia molto cristiana. Studia fino a 17 anni, dopo i quali, addolorato per la morte della madre si ritira alla vita religiosa. Su consiglio di un confessore gesuita, sceglie di entrare tra i Passionisti. Conduce una vita umile e silenziosa. Studia filosofia e teologia. Nel 1861 riceve gli Ordini minori ma non riesce a diventare sacerdote per disposizioni politiche e quindi ostacolato.
La morte
Muore il 27 febbraio 1862 a soli 24 anni nel suo monastero passionista, stringendo al petto un’immagine della Madonna Addolorata.
Curiosità
Benedetto XV ha canonizzato Gabriele nel 1920 e Pio XI lo ha dichiarato patrono della gioventù cattolica. Nel 1959, Giovanni XXIII lo ha dichiarato patrono dell’Abruzzo, dove passò gli ultimi tre anni della sua vita.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny
Nasce a Marsiglia nel 1841, da una distinta famiglia. Riceve la cresima dall’arcivescovo di Marsiglia, Eugenio de Mazenod, che diventerà santo. Nel 1864 si iscrive all’associazione della “Guardia d’Onore del Sacro Cuore di Gesù” con l’impegno di trascorrere un’ora al giorno in adorazione di Cristo presente nel tabernacolo. Nel 1873 fonda in Belgio la Congregazione claustrale delle Figlie del Cuore di Gesù. Fonda due monasteri tra il 1877 e il 1879. Muore assassinata nel 1884 per mano del giardiniere Luois Chave. Il suo corpo riposa a Berchem in Belgio, nel tempio del Sacro Cuore. Viene beatificata nel 1989.
San Gregorio di Narek
Gregorio di Narek nacque molto probabilmente nel 950 nel piccolo villaggio di Narek, da una famiglia di scrittori. Orfano di madre mentre Gregorio era ancora in tenera età, suo padre Khosrov, divenuto in seguito arcivescovo, lo affidò insieme al fratello Giovanni alla cugina Anania di Narek, fondatrice della scuola e del villaggio.
Presto fu ordinato prete e divenne abate del monastero, ove condusse una vita piena di umiltà e carità, divisa tra il lavoro e la preghiera, animato da un ardente amore per Cristo e la sua Santissima Madre. Gregorio fu un insigne teologo e uno dei più importanti poeti della letteratura armena.
Fedele alla tradizione della sua Chiesa, Gregorio fu un grande devoto della Vergine, e la tradizione vuole che Maria gli sia anche apparsa. Egli l’ha cantata con accenti ispirati.
Morì verso l’anno 1010 e fu sepolto nello stesso monastero. La sua tomba fu meta di pellegrinaggio fino ai tempi dei massacri perpetrati dai Turchi.