Cosenza - Alessandria: battuti. E raggiunti. La classifica si complica
Non basta il vantaggio nel primo tempo. I 'lupi' nella ripresa fanno la partita. Rigore regalato da Parodi
"Per scuotere la squadra". Longo sul rigore: "Parodi ingenuo? Non sono d'accordo"
COSENZA – Succede che in 78 partano da Alessandria per essere al fianco dei Grigi al ‘Santo Vito – Marulla’, che facciano un tifo enorme ancora prima che la partita inizi, che confermino l’amicizia con i cosentini (che, nella loro curva, espongono lo striscione ‘Piddu libero‘).
E, alla fine, però, non applaudano la squadra, come è stato, sempre, anche nelle sconfitte. Non solo: via gli striscioni e quando i giocatori si avvicinano al settore ospiti i tifosi non sono più al loro posto sugli spalti, ma lontani, sotto una tettoia, e non solo perché nei minuti di recupero è caduta una pioggia forte.
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La prestazione non è piaciuta, ci sono stati ‘messaggi’ a qualcuno che, più di altri, non ha reso, a giudizio dei tifosi, come dovrebbe e potrebbe. Non è catastrofismo, che Longo condanna, ma valutazioni di chi, comunque, “ci sarà sempre e in qualsiasi categoria. Noi vogliamo restare in serie B. Nessuno è contro la squadra: il nostro gesto è un messaggio per aiutare i ragazzi a scuotersi“.
Il risultato, e la prestazione del secondo tempo, in cui, per ammissione anche di Pierpaolo Bisoli, “il contributo dalla panchina è stato fondamentale” (e Longo certo non può dire altrettanto) alimentano timori. Ma c’è anche chi, come Alessandro Colli, l’autore di “Grigi in B” a Wembley, è già proiettato alla prossima sfida. “Ora più che mai forza Grigi. Martedì tutti al Moccagatta“.
"E' già iniziata la catastrofe. Ma noi ce la giocheremo, e ci crediamo"
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Pubblico grigio diviso sul rigore del definitivo vantaggio del Cosenza. L’impressione che Parodi sia stato ingenuo su una palla che, difficilmente, sarebbe stata giocabile. Longo non è d’accordo. “Sono stato giocatore e so bene che, quando c’è un contatto il rigore lo fischiano. Però questo non lo è: non mi sento di dire che Parodi è stato ingenuo, lo dico anche da ex calciatore. Riguardatelo, è una situazione di corsa uno contro l’altro, in cui i piedi si toccano. Luca ha gli occhi verso l’alto, perché la palla lo scavalca. Ma non c’è intervento suo a cercare Larrivey”. La sensazione, però, che quel pallone potesse essere innocuo o, comunque, non sfruttabile dall’ex Cagliari.