Il Santo di oggi, 24 febbraio, è San Sergio di Cesarea
Oggi, 24 febbraio, la Chiesa celebra anche Beato Tommaso Maria Fusco e Sant'Etelberto
Il Santo di oggi, 24 febbraio, è San Sergio di Cesarea ma viene anche celebrato Beato Tommaso Maria Fusco.
San Sergio di Cesarea
La vita
S. Sergio, martire di Cesarea di Cappadocia ha avuto una certa popolarità in occidente. Sergio è un magistrato: abbandona la sua professione per abbracciare la vita eremitica nei pressi di Cesarea. Nel 304, durante le persecuzioni dei cristiani indette dall’imperatore Diocleziano, il governatore dell’Armenia e della Cappadocia Sapricio, trovandosi a Cesarea, ordina che siano convocati davanti al tempio pagano tutti i cristiani della città per costringerli a rendere il culto a Giove. Tra la folla è presente anche Sergio, che ha deciso di essere presente alla manifestazione, pur non essendo convocato. Con la sua preghiera riesce a spegnere i fuochi accesi per i sacrifici a Giove. Vengono incolpati dell’evento i cristiani che, rifiutandosi di partecipare al sacrificio, hanno irritato il padre degli déi. Sergio si impone all’attenzione di tutti dicendo che la causa dell’avvenimento è da ricondurre all’onnipotenza del vero Dio che è quello adorato dai cristiani.
La morte
Il 24 febbraio viene arrestato e condotto dal governatore che, con giudizio sommario, lo condanna a morte facendolo decapitare immediatamente. Il corpo del martire, raccolto dai cristiani, ebbe sepoltura in casa di una pia donna. Di qui le reliquie furono successivamente trasportate in Spagna, nella città andalusa di Ubeda.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beato Tommaso Maria Fusco
Sacerdote e fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue – Nasce a Pagini (Salerno) il 1° dicembre 1831 da una famiglia benestante. A soli sei anni, Tommaso rimane orfano della mamma e quattro anni dopo anche del padre.
Nel 1839 partecipa alle celebrazioni in onore di Sant’Alfonso e viene canonizzato il 26 maggio di quello stesso anno. Ordinato Sacerdote nel 1855 e già dai primi giorni del suo sacerdozio, apre nella sua casa una scuola privata mentre nei locali della confraternita del Corpo di Cristo, una “cappella serotina”, per giovani di ogni grado e condizione sociale.
Nel 1857 viene ammesso nella Congregazione dei Missionari nocerini dove emerse ben presto e, senza risparmiarsi alcun sacrificio, percorse molti paesi del Cilento e dell’Irpinia.
Nel 1861 la scuola mattinale per i bambini viene chiusa e, sempre nella sua casa, apre una scuola di teologia per i giovani sacerdoti. Nel 1862 nasce un’Associazione di sacerdoti intitolata “Compagnia dell’Apostolato Cattolico del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”. Approvata e benedetta da Pio IX nel1868. Cappellano nel Santuario della Madonna del Carmine, detto delle Galline, dal 1861 al 1873. Fonda la Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue nel 1872.
Dopo aver consacrato tutta la sua vita a servizio di Dio e dei fratelli, muore a Nocera Inferiore (Salerno) il 24 febbraio 1891. Le sue spoglie sono venerate a Pagani. Beatificato nel 2001.
Sant’Etelberto
Nato intorno al 560 d.C., Etelberto divenne re del Kent nel 580 o 590. Il suo regno segnò una svolta fondamentale nella storia inglese, grazie alla sua conversione al Cristianesimo nel 597 d.C. ad opera di Sant’Agostino di Canterbury.
Etelberto sposò Berta, figlia del re franco Chariberto I, una cristiana devota che influenzò notevolmente la sua decisione di convertirsi. La sua scelta aprì la strada all’evangelizzazione dell’intera Inghilterra e contribuì a consolidare il suo potere come sovrano.
Sovrano saggio e lungimirante, Etelberto emanò leggi che favorirono la diffusione del Cristianesimo e promosse la costruzione di chiese e monasteri. Il suo regno fu un periodo di pace e prosperità per il Kent, che divenne un centro di cultura e di fede cristiana.
Morì il 24 febbraio 616 e fu sepolto nella cattedrale di Canterbury. La sua memoria è venerata come santo dalla Chiesa cattolica e anglicana.