Terme, l’allarme dei sindacati: “Contrattazione terribile”
Uiltucs: ?Tempo determinato e Naspi nel piano aziendale?
ACQUI TERME – Oggi si sono svolti i colloqui individuali tra lavoratori del comparto termale (circa 15 dipendenti) e la Dirigenza di Terme di Acqui spa. «Apprendiamo la proposta illustrata dagli stessi lavoratori che è a nostro avviso terribile e anche al limite della legalità – denuncia Uiltucs – Si propone infatti di modificare il contratto di assunzione passando da un tempo indeterminato ad un tempo determinato con conseguente svuotamento dell’azienda dai dipendenti e l’introduzione di precarietà, flessibilità e perdita di tutti i diritti acquisiti nel corso degli anni di lavoro».
“Vogliono liberarsi dei dipendenti”
La proposta si baserebbe su soli 6 mesi di effettivo lavoro (per il 2022 da aprile a metà novembre) e di ulteriori 6 mesi di Naspi, cioè disoccupazione.
«Si propone quindi di utilizzare un meccanismo INPS destinato alla perdita involontaria del posto di lavoro, ai soli fini aziendali di annullare completamente i dipendenti al libro paga. La natura della NASPI non è sicuramente questa! – accusano i sindacati – Questa proposta nasconde un doppio sacrificio: da una parte la totale precarizzazione del lavoro e dall’altra l’utilizzo di una risorsa INPS a disposizione dei lavoratori che verrebbe erosa nell’arco di due anni e quindi con ulteriore beffa per chi rimarrà, nel prossimo futuro, senza lavoro».
All’esito degli incontri tra i Pater, enti locali e sindacati, la strategia societaria non è cambiata. «Se lo scopo è la riduzione delle settimane lavorative perché non prendere in esame le proposte fatte dalle Organizzazioni Sindacali? – domanda Uiltucs – In primis l’utilizzo degli ammortizzatori sociali le cui risorse nascono proprio per far fronte alle crisi aziendali e ai piani di ristrutturazione. Si continua ad intravedere il solo scopo di liberarsi dei dipendenti. Altrimenti non si spiegherebbe il perpetuarsi delle decisioni finalizzate alla riduzione, licenziamento e precarizzazione. Nel piano industriale non si vedono note positive che valorizzino la professionalità dei dipendenti, e la ricchezza delle acque delle termali: Ancora una volta si chiede ai lavoratori di sacrificare se stessi e alla città di sacrificare il proprio patrimonio».