Il Santo di oggi, 23 febbraio, è San Policarpo
Oggi, 23 febbraio, la Chiesa celebra anche Beata Raffaella Ybarra da Villalonga e Santa Giuseppina Vannini
Il Santo di oggi, 23 febbraio, è San Policarpo ma viene anche celebrata Beata Raffaella Ybarra da Villalonga.
San Policarpo
Poco si conosce della vita di S. Policarpo. Si sa che in gioventù si converti al Cristianesimo: ebbe la fortuna di essere istruito dagli Apostoli. Tanto fu l’affetto dei fedeli verso il loro pastore, che ognuno desiderava servirlo, ritenendosi fortunato al solo toccarlo. A lui sono rivolte quelle parole dell’Apocalisse: «Io so la tua tribolazione e la tua povertà, ma sei ricco di virtù».
Un simile elogio, fatto dallo stesso Spirito Santo, ci mostra quanto fosse grande la sua virtù.
Condannato e condotto nell’anfiteatro, udì una voce che dal cielo diceva: «Coraggio, Policarpo, sii costante ».
In così dire una luce di Paradiso gli irradiò la fronte: il feroce proconsole comandò che fosse arso vivo. Policarpo si preparò al martirio annunciatogli con continua e fervorosa preghiera. Quando finalmente fu vicino al rogo, esultò di gioia indicibile e, gettando lontano da sé i bastoni su cui si appoggiava, accelerò il passo ed entrò nel fuoco. Il Signore però lo fece rimanere incolume in mezzo alle fiamme. Il proconsole allora ordinò che fosse decapitato.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beata Raffaella Ybarra da Villalonga
Fondatrice delle Suore degli Angeli Custodi – Nasce a Bilbao (Spagna) il 16 gennaio 1843 da una famiglia molto religiosa e ricca. Nell’infanzia studia nella provincia basca francese di Bayonne dove riceve la prima comunione e vi resta fino all’età di quattordici anni. Una malattia la obbliga a interrompere gli studi. A diciotto anni sposa Giuseppe Villalonga y Gipuló (proviene da una ricca famiglia di industriali) e insieme hanno sette figli. Alla morte della sorella, Raffaella accoglie nella sua casa i cinque nipoti rimasti orfani.
Cominciano le sue opere di carità nel 1879, quando inizia a fare visita ai malati ricoverati nei diversi ospedali di Bilbao. Si dedica in modo particolare alle ragazze che diventano oggetto di sfruttamento sessuale ed economico.
Nel 1883 muore la madre e Raffaella si prende cura del padre. Nel 1894 fonda la Congregazione delle Suore degli Angeli Custodi e nel 1901 viene approvata a livello diocesano e, anni dopo, dalla Santa Sede. Nel 1898 muore il marito. In seguito le viene diagnosticato un tumore. Muore il 23 febbraio 1900 a Bilbao. Le sue spoglie sono venerate in un mausoleo costruito vicino al collegio delle suore da lei fondato. Beatificata nel 1984.
Santa Giuseppina Vannini
Nata a Roma il 7 luglio 1859, Giuditta Adelaide Agata Vannini, conosciuta come Santa Giuseppina Vannini, dedicò la sua vita al servizio dei più bisognosi. Rimasta orfana in giovane età, venne accolta nel Conservatorio Torlonia dove maturò la vocazione religiosa. Nel 1889 incontrò il sacerdote camilliano Luigi Tezza, con il quale collaborò per fondare la congregazione delle Figlie di San Camillo. L’obiettivo era quello di assistere gli ammalati a domicilio, negli ospedali e nelle case di cura, ispirandosi al carisma di San Camillo de Lellis.
Madre Giuseppina, come era chiamata dalle sue consorelle, guidò la congregazione con tenacia e amorevole dedizione, aprendo nuove case in Italia e all’estero. La sua spiritualità si basava sull’amore per Dio e per il prossimo, vissuto nella concretezza del servizio ai sofferenti. Morì a Roma il 23 febbraio 1911, lasciando un’eredità di carità e di speranza. Beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 1994, è stata proclamata santa da Papa Francesco nel 2019. Santa Giuseppina Vannini è un esempio di santità per il nostro tempo. La sua vita ci insegna che la fede si traduce in azioni concrete di amore e di compassione verso i più fragili. La sua intercessione ci sostiene nel nostro impegno quotidiano di costruire un mondo più giusto e fraterno. Oltre all’opera di assistenza agli ammalati, Santa Giuseppina Vannini si dedicò anche alla formazione delle sue consorelle. Scrisse diverse lettere e circolari in cui trasmise loro il suo insegnamento spirituale. La sua figura è ancora oggi fonte di ispirazione per le Figlie di San Camillo e per tutti coloro che si impegnano nella cura dei sofferenti.