Chiese Aperte, alla scoperta della Collegiata con volontari e studenti
«Un edificio sacro in cui, ancora oggi, la sfera spirituale e quella politica della vita cittadina si incontrano»
NOVI LIGURE — Dopo la pausa invernale, torna “Chiese Aperte” con il racconto di arte, storia e bellezza custodite negli edifici sacri più antichi della città di Novi Ligure. L’iniziativa è portata avanti fin dal 2018 dai volontari parrocchiali, coordinati dal Museo Diocesano di Tortona, e dallo scorso anno ha conosciuto un apporto importante da parte di studentesse, studenti e docenti dell’indirizzo Turistico dell’istituto Ciampini Boccardo.
«Tutti insieme, domenica 27 febbraio, dalle 15 alle 17 (con partenza ogni 30 minuti), racconteremo la chiesa Collegiata di Santa Maria, posta nel cuore di Novi Ligure dal punto di vista non solo geografico quanto soprattutto storico e artistico – spiegano i volontari – Questo edificio sacro, infatti, è il luogo in cui, ancora oggi, la sfera spirituale e quella politica della vita cittadina si incontrano».
«Un rapporto non sempre facile, spesso conflittuale, ma che ha lasciato testimonianze artistiche, dal Medioevo al Barocco passando per il Rinascimento, che possono essere interpretate e comprese sotto molteplici aspetti e che rendono la Collegiata la più “genovese” tra le chiese barocche del nostro territorio».
«Questa “genovesità”, infatti, la possiamo trovare sia nello stile architettonico (ad esempio, nelle “colonne binate” utilizzate per separare le navate laterali da quella centrale) sia nelle scelte iconografiche (il San Giorgio che trionfa sul drago ucciso) sia nella presenza di stemmi di famiglie nobiliari di Genova che qui hanno lasciato splendide testimonianze del proprio mecenatismo artistico».
L’iniziativa è gratuita: data la capienza della chiesa, non è necessaria la prenotazione. Sono richiesti green pass “base”, mascherina e distanziamento.
Alla chiesa Collegiata, tra l’altro, è dedicato un volume di Andrea Scotto di prossima pubblicazione per la casa editrice Puntoacapo. Nel volume, che ha la prefazione di Gianni Caccia, si ripercorre una storia di «fede, arte e bellezza nel cuore della città di Novi Ligure».