Ascoli - Alessandria: il ko è pesante
Per i bianconeri 3-0, l'Alessandria poco solida concede spazi alla manovra. Parodi non riesce a frenare Bidaoui
Longo: "Una partita sbagliata, contro un avversario forte. Che ha meritato"
ASCOLI – “Se dovevamo sbattere il muso, lo abbiamo fatto. Anche forte. Ripartiamo, fra 48 ore siamo già alla vigilia di un’altra partita. E facciamolo con equilibrio, senza drammi, con la consapevolezza che in questa categoria solo mettendo il massimo dell’aggressività, dell’energia fisica e mentale, dell’attenzione possiamo sperare di muovere la classifica”. Perché se l’Alessandria abbassa anche di poco (o di tanto) questi valori, va incontro a scoppole come quella di oggi.
Moreno Longo questo lo sa bene. E lo ricorda non solo ai suoi ragazzi, anche a chi si è affrettato a mettere da parte analisi lucide per crogiolarsi nel disfattismo. Il mister sa anche che l’ultima cosa da fare è mettere sotto processo una squadra che, adesso, ha ancora più bisogno di fiducia, di certezze. Di analizzare quanto non ha funzionato oggi, per imparare cosa non fare in futuro. Sbattere la faccia fa male, ma inutile e pericoloso sarebbe perdere tempo a leccarsi le ferite, guardando troppo la classifica e scatenandosi in una sterile ricerca di colpevoli.
Ascoli - Alessandria: il ko è pesante
Per i bianconeri 3-0, l'Alessandria poco solida concede spazi alla manovra. Parodi non riesce a frenare Bidaoui
“Una partita sbagliata, soprattutto sotto l’aspetto delle energie nervose. Non c’è stata la solidità che abbiamo visto nelle ultime gare, abbiamo perso troppi palloni, sulle seconde palle l’Ascoli è arrivato sempre prima. Sconfitta meritata, contro un’avversaria forte, con tanta qualità, con l’entusiamo per un grande risultato a Benevento, con interpreti, come Bidaoui, che nessuna formazione, in B, ha. Segnasse qualche gol in più, sarebbe sicuramente in A”.
Proprio Bidaoui è stato ispiratore e finalizzatore: Parodi, schierato a destra, ha fatto tanta fatica e non è riuscito a contrastarlo (da quella parte agiva anche Saric), anche se non sono solo sue le colpe di un ko severo, ma legittimo. “Una squadra come la nostra, lo ripeto, per stare in questa categoria deve andare sempre al massimo, perché se abbassa anche di poco i parametri chiave, la differenza si vede tutta. Ma è la stessa Alessandria che ha battuto il Benevento e che ha conquistato pareggi importanti con Pisa, Brescia e Lecce: un passaggio a vuoto ci può anche stare – insiste Longo – adesso è fondamentale lavorare per la prossima gara, di tempo ce n’è pocco, sfruttiamolo per recuperare a per riportare le nostre qualità e non permettere agli altri di esprimerle”.
In una rosa che gli infortuni hanno hià ristretto, per la gara di martedì 22 con il Perugia c’è il dubbio Di Gennaro. “Benedetti era già pronto per il cambio. Dige è andato in allungo per recuperare un pallone e ha avvertito un fastidio al tendine. Faremo accertamenti, speriamo nulla che ci tolga questa elemento importante dalle scelte per le prossime gare. Il calendario è fitto, non permette tanto tempo per rimettere in gruppo chi ha acciacchi”.
Nella fatica, enorme, generale, Fabbrini ha permesso di conquistare qualche punizione al limite da sfruttare, però, meglio. “Vero, però non è ancora al massimo: è bravo nell’uno contro uno, però nella sua zona deve essere più determinante, con una giocata, un suggerimento, anche in fase realizzativa”.
Davvero immarcabili Bidaoui e Tsadjout? “Se si concedono spazi a giocatori con questa qualità alla lunga si soccombe. Affrontandoli, nell’uno contro uno, faccia alla porta, il riscchio di andare sotto è concreto. Si doveva lavorare meglio nella copertura della palla e per impedire i rifornimenti naturali che potevano arrivare, e sono arrivati, da Falasco e dallo stesso Saric. Non siamo stati aggressivi come in altre gare, abbiamo perso molti duelli. Usciamo con le ossa rotte – insiste Longo – ma in 48 ore si deve preparare la gara con il Perugia, facendo tesoro anche di questa gara per correggere e cambiare. La prestazione è figlia del recupero, mentale oltre che fisico, e dall’entusiasmo giusto”.
La gente, i tifosi veri lo hanno capito e stanno già spingendo i ragazzi: chi sa le dinamiche umane di questo gruppo è già oltre Ascoli. La sconfitta brucia, certo, ma non scalfisce, di nulla, la fiducia. Con questo appoggio corregere e ripartire può essere magari non facile, ma con motivazioni in più.