Siccità: il Tanaro ha una portata ridotta del 65%
Ieri incontro tra Regione e Province
Angelo Robotto (Arpa): "A gennaio 2022 le precipitazioni ammontano a 4,8 mm medi, con un deficit tra il 90% e il 95%"
TORINO – Il mese di gennaio appena trascorso è stato il quarto gennaio più secco degli ultimi 65 anni e il secondo più caldo, con un’anomalia di temperatura compresa fra +1 e +3 gradi rispetto al clima del periodo 1991-2020. Allo stato attuale non si registrano precipitazioni all’orizzonte nei prossimi giorni e il Piemonte deve fare i conti con una siccità diffusa su tutto il territorio regionale.
Questi alcuni dei dati salienti illustrati dal direttore dell’Arpa Angelo Robotto, audito in Commissione Ambiente della Regione Piemonte, presieduta da Angelo Dago.
Siccità: il Tanaro ha una portata ridotta del 65%
Ieri incontro tra Regione e Province
Significativi i numeri emersi: le precipitazioni nel mese di gennaio 2022 ammontano a 4,8 mm medi su tutto il bacino piemontese con un deficit tra il 90% e il 95%, mentre sono 68 i giorni trascorsi dall’ultima volta che la nostra regione ha visto cadere qualche millimetro in più di pioggia, ovvero l’ 8 dicembre 2021.
La situazione del periodo è complessa ma non la peggiore in termini di anomalia di precipitazione: si colloca infatti al dodicesimo posto come periodo secco (pioggia sul Piemonte
Un altro dato importante riguarda le riserve di neve, ovvero la stima del quantitativo di acqua immagazzinato nel manto nevoso. A fronte di un quantitativo medio del periodo di circa 1700 milioni di metri/cubi oggi si stimano, sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, poco più di 614 milioni di metri/cubi di acqua, con un deficit quindi di circa il 64%.
Anche la portata media mensile d’acqua di alcuni bacini registra alcuni scarti significativi rispetto al valore medio mensile storico: ad esempio la portata media mensile di gennaio 2022 alla sezione di chiusura del Po piemontese (stazione di Isola S. Antonio), pari a circa 169 mc/s risulta al terzo posto tra le più basse dopo il gennaio 2002 e 2016 dove era stata di circa 130 mc/s.
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Quanto al volume invasato nel Lago Maggiore, è inferiore ai 100 milioni di metri/cubi, circa un terzo del valore medio per il periodo, mentre quello relativo agli invasi regionali nel mese di gennaio è stimabile in circa 133 milioni di metri/cubi, pari al 34% circa della capacità massima teorica complessiva e rappresenta uno scarto negativo di – 35% rispetto alla media.
Robotto ha ribadito che per quanto i dati evidenzino anomalie significative da monitorare “non siamo ancora in stato di emergenza”. Il direttore Arpa ha precisato infatti che l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del Po ha delineato per il distretto del Po uno scenario di severità idrica bassa (gialla) e di severità media (arancione) per l’intero territorio piemontese. “Sull’approvvigionamento idropotabile siamo ancora lontani da particolari criticità, anche se è bene prepararsi ad affrontare un quadro complesso. A questo scopo a breve l’Osservatorio sarà riconvocato”. Dallo scorso lunedì Arpa ha intensificato l’emissione dei suoi bollettini con un aggiornamento settimanale del monitoraggio degli afflussi e dei deflussi e delle previsioni di precipitazione.