Il Santo di oggi, 13 febbraio, è Santa Fosca
Oggi, 13 febbraio, la Chiesa celebra anche Santa Maura, Santa Ermenilda di Ely e San Benigno di Todi
Il Santo di oggi, 13 febbraio, è Santa Fosca ma sono celebrate anche Santa Maura e Santa Ermenilda di Ely.
Santa Fosca e Santa Maura
Martiri – Sono ricordate sempre insieme. Fosca (di Ravenna), figlia di pagani, si convertì al cristianesimo da giovinetta, accompagnata e imitata dalla sua nutrice Maura.
Scampate miracolosamente a un primo tentativo di arresto, si consegnarono poi spontaneamente all’autorità, per affermare fermamente la loro fede. Le donne furono torturate e uccise (in alcune versioni decapitate, in altre trafitte al ventre). Era il 251 circa.
La tradizione sostiene che le spoglie delle martiri giunsero nell’isola veneta di Torcello ad opera di un pio marinaio.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Santa Ermenilda di Ely
Badessa
Santa Eormenhild è una badessa vissuta nel VII secolo. Il suo nome è riportato nella leggenda reale del Kent ed è menzionata come figlia del re Eorcenbertht di Kent e di Santa Seaxburh di Ely. Viene data in moglie a Wulfhere di Mercia con il quale ebbe due figli, Santa Wearburh (Vereburga) e Coenred. Dopo la morte del marito, nel 675, Ermenilda decise di abbracciare la vita religiosa. Entrata in monastero divenne la Badessa di Minster-in-Sheppey quando sua madre andò a guidare la comunità di Ely. Successivamente si unì alla madre e le venne assegnato il ruolo di badessa del monastero di Ely. Anche sua figlia Santa Vereburga si fece monaca. Nulla d’altro si sa sulla sua vita.
San Benigno di Todi
San Benigno di Todi è un martire cristiano vissuto all’inizio del IV secolo, durante l’ultima persecuzione di Diocleziano e Massimiano. La sua storia, tramandata dalla tradizione, narra di un uomo di fede incrollabile che affrontò con coraggio il martirio per amore di Cristo.
Nato e vissuto a Todi, Benigno era conosciuto per la sua rettitudine e la sua bontà. La tradizione racconta che fu ordinato sacerdote per la sua esemplare condotta. Durante la persecuzione, Benigno non rinnegò la sua fede e venne sottoposto a torture e vessazioni.
Il martirio e la venerazione
Nonostante le sofferenze, Benigno rimase saldo nella sua fede e venne infine decapitato. Il suo corpo fu raccolto da fedeli e sepolto lungo la strada che da Todi conduceva al Vicus Martis, luogo che prese il suo nome e dove in seguito sorse un oratorio e un monastero benedettino. San Benigno è venerato come martire e la sua memoria liturgica si celebra il 13 febbraio. La sua figura rappresenta un esempio di coraggio e di fedeltà a Cristo, anche di fronte alle avversità.