Casale si divide per il Ricordo. L'Anpi organizza un'altra celebrazione
Contestata la partecipazione del Comitato 10 Febbraio all'evento del Comune. Alla 'contromanifestazione' hanno già aderito i partiti di sinistra
Il gesto nella notte della realtà della destra radicale
CASALE – Oggi, fra poche ore, Casale si dividerà per la celebrazione del Giorno del Ricordo.
Da una parte la cerimoni istituzionale, nell’area verde intitolata a Norma Cossetto, dall’altra l’Anpi (con i partiti di sinistra che hanno dato la loro adesione), alla lapide di viale Giolitti.
Casale si divide per il Ricordo. L'Anpi organizza un'altra celebrazione
Contestata la partecipazione del Comitato 10 Febbraio all'evento del Comune. Alla 'contromanifestazione' hanno già aderito i partiti di sinistra
Proprio lì, nella notte, il gesto di Monferrato non Conforme, declinazione locale di CasaPound Italia.
Uno striscione apposto di fronte alla targa: ‘Anpi difende gli infoibatori titini. Vergogna!’ il testo, inequivocabile.
In mattinata, la realtà del mondo della destra radicale ha diffuso una nota: «Apprendiamo con sdegno e anche un po’ di disgusto che la sezione locale dell’Anpi e in generale i partiti della sinistra casalese hanno “criticato” l’impostazione della cerimonia organizzata dal Comune e dal Comitato 10 Febbraio e hanno deciso di organizzare un’altra celebrazione. A modo loro. Loro che fino a pochi anni fa negavano l’esistenza delle Foibe, loro che ancora oggi si arrogano il diritto di giustificare i misfatti dei partigiani titini ai danni di migliaia di italiani, di scagionare gli assassini dalla stella rossa che cacciarono di casa, perseguitarono e infoibarono i nostri connazionali colpevoli solo di essere italiani. Ebbene, costoro pretendono di celebrare come va a loro. Immaginiamo con la solita retorica e con il giustificazionismo che li ha contraddistinti in questi ultimi anni, da quando non è più stato possibile nemmeno per loro negare l’esistenza del massacro perpetrato a fine guerra in Istria Fiume e Dalmazia. Ci sentiamo indignati per tutto ciò. L’Anpi e la sinistra lascino in pace i nostri connazionali morti, sulla memoria dei quali hanno sputato per anni. Le Foibe non sono cosa loro: quantomeno, lo sono nella responsabilità, non lo devono essere nel ricordo».