Processionaria del pino: che cosa fare?
L'assessore Barosini: "E' un pericolo sia per le persone che per gli animali domestici. Comunicateci eventuali avvistamenti"
ALESSANDRIA – La Processionaria del pino (Traumatocampa pityocampa) è un lepidottero defogliatore, pericoloso a causa dei peli urticanti che, liberati nell’ambiente, possono provocare irritazioni cutanee alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie delle persone che incautamente tentano di rimuovere i nidi o che si soffermano sotto le piante infestate.
La lotta alla processionaria è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ed è regolamentata dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007. Gli alberi più colpiti sono i pini (in particolare il pino nero e il pino silvestre), ma è facile trovare infestazioni anche sui larici e cedri.
Riconoscimento
Le piante attaccate si riconoscono già fin dall’autunno per la presenza dei caratteristici nidi sericei sulle chiome, le cui dimensioni variano a seconda del numero delle larve.
Se si avvista un nido di Processionaria del Pino occorre:
- segnalare eventuali casi sospetti su alberi pubblici nel territorio cittadino, inviando una mail a verde.pubblico@comune.alessandria.it
- segnalare eventuali casi sospetti su alberi in giardini privati al proprietario del terreno e rivolgersi alla ASL competente per territorio
Come comportarsi?
Cosa devono fare i cittadini nei confronti di un nido di Processionaria?
- evitare di sostare sotto i pini e le conifere
- non avvicinarsi alle piante che presentano nidi e alle larve in processione sul terreno e sui tronchi
- non toccare a mani nude i nidi, le larve e la corteccia degli alberi, arbusti o rami infestati
- non effettuare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti, ad esempio rastrellamento delle foglie o sfalcio dell’erba
- nel caso si rendesse necessario asportare i nidi, proteggersi adeguatamente con tuta, guanti, occhiali e maschera; i nidi asportati devono essere raccolti e bruciati
- tenere i cani al guinzaglio e lontano dalle conifere
- in caso di contatto, fare tempestivamente una doccia e lavare gli indumenti a temperatura elevata; se il contatto è avvenuto con le mucose, sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli etc)
- in caso di irritazioni cutanee o congiuntivali, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche, rivolgersi immediatamente al medico
E gli alberi?
La lotta nazionale contro la processionaria del pino deve essere effettuata in applicazione di quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007.
Premesso che al momento non esistono interventi che abbattano completamente l’infestazione, nelle aree in cui sussiste un rischio per la salute delle persone o degli animali, a seconda delle disposizioni dell’autorità sanitaria competente, si possono impostare i seguenti interventi:
- in inverno (indicativamente tra dicembre e febbraio, periodo di norma più freddo) tagliare e bruciare, ove tecnicamente possibile, i nidi larvali che si osservano sulla chioma soprattutto nelle porzioni esterne, operando con la massima cautela e adottando adeguate misure protettive (guanti, occhiali e mascherine). Il taglio dei nidi riduce la pressione esercitata dall’insetto, ma non abbatte completamente l’infestazione
- sempre in inverno, se non si riesce a tagliare e bruciare i nidi, predisporre speciali anelli invischiati e abbinati con un apposito sacco per la raccolta delle larve, da applicare attorno al tronco degli alberi infestati, da svuotare di tanto in tanto nel periodo della processione.
Occorre ricordare che, anche se le larve sono all’interno dei nidi, è necessario operare con la massima cautela adottando adeguate misure protettive per la pelle e il viso. È consigliato affidare l’intervento a ditte specializzate.
“La Processionaria del pino rappresenta un pericolo sia per le persone che per gli animali domestici – commenta l’assessore al Verde pubblico, Giovanni Barosini – Invito pertanto la cittadinanza a comunicare tempestivamente eventuali avvistamenti di nidi secondo le modalità indicate nel documento elaborato dal Servizio ‘Verde Pubblico’ del Comune di Alessandria”.