Ospedale, allarme sul riassetto dei servizi sanitari
I dettagli del piano di riorganizzazione elaborato da Asl prefigurano uno scenario molto preoccupante per la struttura di via Ruffini
Un'ala dell'ospedale vecchio è stata riadatta sotto la guida del Consorzio Servizo Sociali. "Problema diffuso, far emergere il sommerso"
OVADA – E’ partito in sordina nell’ultimo anno, ieri è arrivato anche il momento per la presentazione ufficiale. Il progetto E-duco”, elaborato dal Consorzio Servizi Sociali si rivolge a bambini con difficoltà di apprendimento e bisogni educativi particolari. Mira anche a sostenere le loro famiglie e gli insegnanti. A portarlo avanti è la squadra di educatori e psicologi che opera all’interno dell’ospedale vecchio di via XXV aprile recuperato per questa finalità. I fondi sono arrivati da bando “Nessuno escluso” della Fondazione Cral. “Il progetto – spiega Manuela Ferrando, coordinatrice delle operazioni con Azimut – è pensato per alunni tra 6 e 19 anni. In questi primi dodici mesi abbiamo già raccolto oltre 120 utenti tra bambini, genitori, insegnanti. L’intento è quello di creare una rete di supporto con il coinvolgimento dell’istituzione scolastica. Abbiamo aperto uno sportello anche all’interno dell’ex sede del Barletti di via Galliera”.
Ospedale, allarme sul riassetto dei servizi sanitari
I dettagli del piano di riorganizzazione elaborato da Asl prefigurano uno scenario molto preoccupante per la struttura di via Ruffini
“Crediamo – aggiunge Franca Repetto, presidente del Consorzio – che questo nuovo servizio possa aiutare a far emergente un sommerso che c’è ed è ben noto agli operatori. Il progetto è anche un segnale di un territorio che rivendica il suo diritto ad accedere ai fondi Pnrr. In questo caso si tratta del primo tassello della “Casa di Comunità” che noi vogliamo realizzare in questa struttura”.
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