Il Santo di oggi, 7 febbraio, è San Teodoro di Amasea
Oggi, 7 febbraio, la Chiesa celebra anche Beato Rizzerio da Muccia
Il Santo di oggi, 7 febbraio, è San Teodoro di Amasea ma viene anche celebrato Beato Rizzerio da Muccia.
San Teodoro di Amasea
La vita
Si arruola nell’esercito romano, viene stato trasferito con la sua legione nei quartieri invernali di Amasea (Anatolia) al tempo dell’imperatore Galerio Massimiano.
Improvvisamente fu promulgato un editto per cui si ordinava ai soldati di sacrificare agli dei; Teodoro che era un cristiano si rifiutò nonostante le sollecitazioni del tribuno e dei compagni; gli fu concesso un tempo per ripensarci ma egli ne approfittò per incendiare il tempio di Cibele (Madre degli dèi).
Ricondotto in tribunale fu torturato con il cavalletto e poi gettato in prigione a morire di fame, lì ebbe celesti e confortanti visioni, infine fu condannato a bruciare vivo, ciò avvenne il 17 febbraio probabilmente fra il 306 e il 311 d.C. Il suo sepolcro stava in una piccola località Euchaite vicino ad Amasea (odierna Aukhat in Turchia) che nel secolo X fu chiamata anche Teodoropoli.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beato Rizzerio da Muccia
Sacerdote e frate minore
La vita
Nasce nel 1180 circa a Muccia (Macerata) da famiglia nobile. La vita di Rizzerio viene accomunata con quella del Beato Pellegrino da Falerone: entrambi marchigiani e studenti a Bologna. E proprio in questa città hanno l’occasione di avvicinare San Francesco d’Assisi e di rimanere affascinati dalla sua persona, tanto da indurli a seguirlo. San Francesco predice a Pellegrino una vita umile e nascosta, mentre a Rizzerio di reggere e governare i frati.
Ritornato nelle Marche, Rizzerio diventa sacerdote e in seguito anche Ministro Provinciale, formando i propri confratelli a una austera vita di povertà, di fraternità e al rispetto della regola dei Frati Minori. Predica instancabilmente per molte città e paesi.
Gli ultimi anni della sua vita li trascorre a Muccia in un piccolo eremo vicino a San Giacomo. Muore il 7 febbraio 1236. Beatificato da Gregorio XVI il 14 dicembre 1838.
San Paolo III di Brescia
San Paolo III è un vescovo di Brescia. Resse la diocesi tra la seconda metà del VI secolo e l’inizio del VII Secolo.
Alcuni lo ritengono implicato nella questione dei “tre capitoli” condannati nel 543 da Giustiniano I e dal quinto concilio ecumenico di Costantinopoli. Si ritiene che inizialmente sia stato sepolto nella basilica di s. Andrea e poi trasportate nella chiesa diaconale di San Stefano in Arce o in Castro.
I suoi resti, il 1 novembre 1581, vennero trasportati da San Carlo Borromeo e dal vescovo Giovanni Dolfin, nella cattedrale di San Pietro de Dom.
Il 16 febbraio 1604 furono traslate nel duomo vecchio dove si trovano tuttora presso l’altare del Santissimo Corpo di Cristo. In quella sede sono state poste vicino ai resti di San Atanasio, Domenico e Dominatore.