Lega contro le violenze «di ogni matrice politica». Ma la mozione non convince tutti
Pd e Ritrovare Casale si sono astenuti: «Metodo sbagliato»
Il capogruppo della Lega attacca il Pd sulla mozione che ha diviso il consiglio comunale
CASALE – Nel consiglio comunale di mercoledì scorso il gruppo della Lega ha presentato e discusso una mozione con cui ha chiesto a sindaco e giunta di condannare ogni tipo di violenza politica e la tutela delle libertà costituzionalmente garantite come libertà di opinione, pensiero e manifestazione.
Se il principio di fondo era condiviso da tutte le forze del parlamentino ma a non soddisfare Pd e Ritrovare Casale – che in sede di votazione si sono astenuti – è stata la modalità (a loro avviso sbagliata) con cui è stato redatto il testo. Sul tema torna con una riflessione non troppo accomodante il capogruppo del Carroccio Alberto Drera.
Lega contro le violenze «di ogni matrice politica». Ma la mozione non convince tutti
Pd e Ritrovare Casale si sono astenuti: «Metodo sbagliato»
«La genesi della mozione – spiega Drera – deriva dagli episodi di ottobre avvenuti a Roma, quando alcuni esponenti di Forza Nuova assaltarono la sede della Cgil. Nella mozione abbiamo espresso la nostra più sentita vicinanza agli aggrediti e la più ferma condanna nei confronti degli aggressori. Certamente questi periodi non sono minimamente accomunabili a quelli degli anni di piombo, dove gli episodi di violenza politica toccarono le vette più alte dell’intero periodo repubblicano, ma non per questo non bisogna porre l’attenzione sugli eventi più vicini a livello temporale.
È indubbio che ci sia una recrudescenza, anche a livello verbale ma non solo, dello scontro politico. A dimostrazione di ciò possono essere presi ad esempio le centinaia di assalti che molti militanti della Lega hanno dovuto subire negli ultimi anni. Ma questa tendenza è generalizzata e non riguarda un solo schieramento politico, bensì la maggioranza degli stessi. A fronte di ciò, nel testo abbiamo richiesto l’impegno del sindaco, della Giunta comunale e di tutto il Consiglio comunale stesso a condannare tutti gli episodi di violenza, a prescindere dalla parte politica dai quali siano originati.
Dal nostro punto di vista la violenza deve essere condannata a tutto campo, sia che si tratti di violenza effettuata dalla destra più estrema o dalla sinistra più estrema, ma anche di tutti quei tipi di violenza che non possono essere assimilati ad una precisa matrice politica. La recrudescenza dello scontro politico e il crescente clima antipolitico hanno un’origine ben precisa e può essere rintracciata nei cosiddetti ‘Vaffa-Day’, riteniamo che questa possa essere una tendenza pericolosa e che tutte le forze politiche dovrebbero lavorare all’unisono per stemperare questo clima e per riportare lo scontro politico a toni più moderati, così da non dovere più assistere ad altre immagini di violenza come quelle dello scorso ottobre».
Quindi, continua il leader leghista in consiglio, le aspettative erano altre: «A fronte di ciò, dal momento che questa mozione aveva come obiettivo principale la condanna di tutti gli episodi di violenza a prescindere dalla matrice, ci saremmo aspettati un’ampia condivisione di questi principi da parte di tutti i partiti, ma ancor di più di tutti i membri del Consiglio comunale. Contrariamente a quanto auspicato, abbiamo appreso che non tutti i gruppi consiliari hanno avuto la volontà, la forza e il coraggio di votare favorevolmente ad una simile manifestazione di principi».
Il riferimento più esplicito è rivolto ai dem: «È ancora più stupefacente come il Partito Democratico, che si erge a paladino dei diritti e della pace, di fronte ad una mozione di condanna nei confronti della violenza abbia deciso di astenersi. È probabile che il Partito Democratico si sia trovato in una situazione di imbarazzo nel momento in cui avrebbe dovuto condannare non solo gli episodi di violenza dell’estrema destra ma anche dell’estrema sinistra e di tutte le altre matrici.
Come al solito ha invece evidenziato la propria tendenza a sfruttare strumentalmente gli episodi di violenza effettuati dalla destra a scopo meramente politico ed elettorale, senza avere una reale volontà di condannare tutti gli episodi di violenza, a prescindere dalla matrice. Ci saremmo aspettati che un simile imbarazzo venisse meno e che non ci fosse la paura di condannare gli episodi di violenza realizzati da gruppi più vicini al proprio orientamento. In casi simili la vicinanza culturale non dovrebbe essere un elemento valutativo e la condanna dovrebbe essere unanime. Noi non abbiamo timore a condannare qualsiasi tipo di violenza. Siamo contro la violenza a prescindere e crediamo che la politica dovrebbe essere svolta con metodi democratici e senza l’uso della forza. Ci dispiace che non tutti, all’interno del Consiglio comunale di Casale Monferrato, la pensino allo stesso modo».