Solidal e l'importanza della ricerca oggi ai giardini
Appuntamento alle 17.15 alla Casetta luminosa
Riconoscimento a una fisioterapista di Medicina Fisica e Riabilitazione II livello dell’Azienda Ospedaliera
ALESSANDRIA – È Enrica Cantone, fisioterapista di Medicina Fisica e Riabilitazione II livello dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, ad aver ricevuto nella Sala del Consiglio del Comune di Alessandria il premio della ricerca per il miglior progetto di ricerca delle professioni sanitarie con un lavoro dal titolo “Valutazione dell’efficacia del trattamento riabilitativo e della terapia comportamentale nell’incontinenza fecale e soiling in pazienti pediatrici con patologie congenite rare Malformazioni anorettali (Mar) e morbo di Hirschsprung (Hscr)”.
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Intitolato alla memoria di Maria Rosa Monaco, che è stata responsabile del Servizio Infermieristico dell’Azienda, il premio ha l’obiettivo di valorizzare la ricerca infermieristica quale mezzo fondamentale per accrescere le conoscenze disciplinari, consentendo alla comunità scientifica di migliorare la qualità e la sicurezza delle cure infermieristiche, la qualità della formazione offerta agli studenti e agli infermieri attraverso l’integrazione tra la clinica, la didattica e le più recenti innovazioni in campo infermieristico. Il vincitore, in questo caso la fisioterapista Cantone, potrà quindi utilizzare i 1.000 euro del premio, cofinanziato da Solidal per la Ricerca e dall’Azienda Ospedaliera, per ricerche bibliografiche (consultazione a pagamento di banche dati, acquisto di libri o di riviste), pubblicazioni su riviste a pagamento Open Access e corsi di formazione specifica.
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“Il progetto di ricerca, condotto insieme alle fisioterapiste Silvia Camillo e Rossella Raffo – spiega Cantone – ha l’obiettivo di valutare l’efficacia del trattamento riabilitativo e della terapia comportamentale nell’incontinenza fecale e soiling nei bimbi affetti da patologie congenite rare come il Morbo di Hirschsprung e le malformazioni anorettali (Mar). Il progetto è nato da una parte da un’esigenza lavorativa: da qualche anno, infatti, al fine di migliorare la qualità di vita di questi bambini, collaboriamo con la Chirurgia Pediatrica, diretta dal dottor Alessio Pini Prato, che costituisce un punto di riferimento per queste malattie rare. Dall’altra dal fatto che non esistono nella letteratura scientifica, né nazionale né internazionale, lavori che illustrino questo tipo di riabilitazione, così come non esistono in Italia centri con una equipe riabilitativa dedicata a questi bambini”.
“Lo studio – prosegue – dura due anni, da gennaio 2021 a gennaio 2023, e arruola piccoli pazienti dai 6 ai 18 anni seguiti da terapiste specificatamente preparate per questo tipo di riabilitazione. Nel trattamento sono coinvolti anche i genitori perché la famiglia ha una funzione fondamentale nel controllare la corretta esecuzione degli esercizi, nel motivare e nel sostenere i bimbi. Noi eseguiamo il trattamento sia in ambulatorio sia a distanza grazie al servizio di teleriabilitazione che ci permette di seguire bambini da tutta Italia, controllando come eseguono gli esercizi e aiutandoli a proseguire il trattamento. Per oggettivare i nostri risultati utilizziamo alcune schede di valutazione proposte all’inizio del trattamento, alla fine e a distanza di un anno. Il passo successivo che auspichiamo è la produzione di linee guida in ambito riabilitativo da condividere con tutti i centri interessati”.