Alessandria: condannato a 3 anni e 8 mesi per le spaccate della scorsa primavera
Il pubblico ministero aveva chiesto 5 anni e 6 mesi
ALESSANDRIA – La Polizia gli contestava 19 spaccate, il Gip gliene aveva addebitate nove, lui – Onofrio Paolo Flagiello, 37 anni (difeso dall’avvocato Silvio Bolloli) – ne aveva confessate due.
Il processo si è concluso poco fa, Flagiello è stato ritenuto colpevole. Il pubblico ministero ha chiesto 5 anni e 6 mesi di reclusione, il giudice lo ha condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione, oltre a 440 euro di multa e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Il suo difensore, al termine di una lunga arringa, aveva proposto il minimo della pena e l’assoluzione solo per un episodio (il furto al colorificio Papa, che lui non ha ammesso). Una tesi difensiva che ha permesso di ottenere una decurtazione di quasi due anni dalla richiesta del Pm.
“Sicuramente positivo il riconoscimento delle attenuanti generiche – afferma Silvio Bolloli – e considerando la confessione pressoché totale resa in udienza dall’imputato il trattamento sanzionatorio applicato da parte del Tribunale non appare sproporzionato per cui non è scontato che si formalizzerà impugnazione. Comunque attendiamo ugualmente il deposito dei motivi”.
La conferenza stampa
Flagiello – secondo quanto affermato dalla Polizia durante una conferenza stampa – avrebbe commesso diverse spaccate ad Alessandria da marzo fino a luglio 2021.
L’allora capo della Mobile, Marco Poggi, aveva illustrato l’attività investigativa che portò alla misura restrittiva nei confronti del 37enne.
Con un fuori programma, perché in un pomeriggio di luglio l’uomo, vistosi braccato, era salito sui tetti della sua abitazione per sfuggire agli agenti. Solo una lunga trattativa aveva permesso di riportare la situazione alla calma, bloccando così Flagiello che aveva anche minacciato di buttarsi di sotto.
Il primo colpo il 22 marzo
«Il rapido sviluppo del colpi – aveva spiegato Poggi – ci ha indotto alla massima attenzione e approfondire ogni singolo evento. Abbiamo identificato l’autore grazie a un’azione sinergica tra le varie anime della Polizia. E l’acquisizione delle immagini delle telecamere nelle zone colpite. Immagini che sono state croce e delizia di questa attività, perché su molti episodi non erano presenti oppure non performanti.
Abbiamo poi capito che l’autore delle spaccate arrivava con la bici e un cane meticcio di taglia media – le parole di Poggi – La memoria di precedenti indagini ci ha portato proprio a Flagiello. Da lì siamo partiti, i tatuaggi dell’uomo riconoscibili su collo e braccia hanno permesso di chiudere il cerchio».