Pd: “Acqui Storia, addio modifica del regolamento. Perché?”
L?accusa: "Distorsioni d?immagine avvenute in anni di gestione della destra"
ACQUI TERME – “Il Premio Acqui Storia si avvia alla nuova edizione non modificando il suo regolamento (in particolare sulla composizione delle Giurie), nonostante le promesse fatte a suo tempo dall’Assessore alla Cultura – lamentano sui social dalla sezione acquese del Partito Democratico – E sembra ormai troppo tardi perché il Consiglio Comunale, i lettori e chi si interessa e ha a cuore il Premio possa discutere di queste necessarie modifiche con calma e cognizione di causa”.
“Se rivince la destra tornerà tutto come prima”
Secondo i dem, alla volta di Palazzo Levi sarebbero giunti stimoli dal mondo culturale acquese proprio nella base regolamentare vedeva la causa di alcune “distorsioni dell’immagine del premio avvenute in anni di gestione della destra. Evidentemente sono rimbalzati su un muro di gomma – piccano dal Pd con uno sguardo alle prossime elezioni – Cosicché che se rivince il centrodestra (ma non succederà …) potrà tornare tutto come prima con Giordano Bruno Guerri (ripescato) che premia Sgarbi che premia il direttore del Tg 2 che a sua volta premia Giordano Bruno Guerri alla presenza sempre di una starlette. Il tutto sotto lo sguardo perplesso del modo accademico e culturale serio (anche di centrodestra). Ma sarà un caso questa inerzia oppure va bene così a qualcuno, ad esempio i precedenti gestori del premio?”.
Frecciatina diretta a Cinzia Montelli: “Una novità dell’assessorato alla cultura i cittadini l’hanno notata – continuano i piddini – l’assenza dei banchetti di vendita dei libri all’uscita delle varie manifestazioni (Acqui Ambiente, Acqui Storia). È stato riferito che per l’Amministrazione non apparivano dignitosi. Sarà ma i premi letterari servirebbero anche ad incrementare la diffusione dei libri e non solo a far serate di gala”.