Lega contro le violenze «di ogni matrice politica». Ma la mozione non convince tutti
Pd e Ritrovare Casale si sono astenuti: «Metodo sbagliato»
CASALE – Nella serata in cui il consiglio comunale di Casale ha concentrato la maggior parte del dibattito sulla mozione con cui il Pd ha chiesto all’amministrazione un passo indietro sul naming commerciale ‘PalaEnergica’ del palazzetto dello sport Paolo Ferraris, un’altra ha tenuto banco dando vita a scambi più o meno animati.
A presentarla e illustrarla per conto dell’intero gruppo della Lega è stata Mariella Travaglini, che con il testo condiviso ha espresso la necessità a sindaco e giunta di condannare qualunque tipo di episodio intimidatorio e violento – perpetrato a movimenti extra costituzionali – che ostacoli la libertà di opinione, anche alla luce dei recenti avvenimenti tristemente noti «indipendentemente dal fatto che tali movimenti si identifichino con un impianto ideologico fascista, comunista, liberale o di altre matrici».
Il testo faceva anche e soprattutto riferimento agli eventi dello scorso 9 ottobre, con l’assalto alla sede nazionale della Cgil: vista l’evidente complicità del movimento di estrema destra Forza Nuova, è stato naturale il nesso con la legge Scelba che nel 1952 ha introdotto e tuttora considera come reato l’apologia al fascismo.
Proprio su quest’aspetto ha voluto fissare la lente d’ingrandimento il dem Roberto Milano: «Noto due errori che inficiano l’impalcatura della mozione. Ma la legge Scelba parla di riorganizzazione del disciolto partito Fascista, non di qualunque tipo di matrice, specificando come si intenda come tentativo di riorganizzazione gruppo non inferiore 5 finalità antidemocratiche proprie del del partito fascista, non proprie del partito liberale, del partito socialista o della Dc. Le norme penali sono di stretta interpretazione, fa riferimento a una precisa ideologia, non possiamo chiedere che venga interpellata in casi di caratteri generali».
Secondo punto preso di mira, la richiesta vera e propria espressa dai leghisti al primo cittadino: «Se dite al sindaco ‘prenda posizione contro queste manifestazioni’, i casi sono 3: o si rivela inutile, perchè di fronte a fatti che costituiscono reato ha già obblighi sanciti dalla legge, o esprime il fatto che non ci sia fiducia nel sindaco o abbiamo a dire che certe volte il sindaco non è stato deciso… penso che sia politicamente un autogol. Temo che questa mozione risenta di una polemica nazionale a livello partitico con Fratelli d’Italia. Chiedo che la mozione sia ritirata, non possiamo approvare questa ‘frittata’».
Una mozione che divide
E se per il leghista Tiziano Allera il concetto risultava chiaro («condannare le violenze da qualunque parte arrivino») il capogruppo del Carroccio Alberto Drera lo ha fatto notare con toni meno accomodanti: «Lo spirito della mozione è ‘condanniamo tutti gli episodi di violenza?’. Se abbiamo la forza di condannarli, allora siamo tutti d’accordo credo, prendiamo atto di fatti come quelli del 9 ottobre. Non è che il sindaco debba prendersi chissà quale responsabilià. Non siamo per fortuna negli anni di piombo, ma ci sono comportamenti anti-politici – favoriti per esempio da iniziative come i V-Day di Grillo – che potrebbero diventare pericolosi».
Sicuramente lucido nella sua analisi è stato il leader di Ritrovare Casale Giorgio Demezzi: «Come si fa a non essere contrari a manifestazioni di violenza e favorevoli allo scioglimento di formazioni neo fasciste? Ma non siamo d’accordo con il metodo. Non vogliamo entrare in una disputa politica tra partiti, ci saremmo aspettati un tentativo di presentazione di una mozione unitaria, ma non è stato possibile farlo».
Più tardi nella serata il parlamentino avrebbe dovuto infatti discutere riguardo alla mozione presentata dal Pd in merito allo scioglimento di Forza Nuova (il termine del dibattito sul palazzetto dello sport a notte inoltrata ha fatto poi desistere i consiglieri). Proprio l’attinenza dei due temi avrebbe suggerito – come ha ricordato l’ex sindaco – l’unione delle due mozioni e quindi la presentazione di un unico testo condiviso. Ma così non è stato.
Quindi molto critico è stato il capogruppo del Pd Luca Gioanola: «Ci sono errori palesi e quindi ha in sé errori di metodo. Nella conclusione vediamo la richiesta che o riprende il sindaco per aver avuto comportamenti sbagliati o chiede cose normali. Vediamo l’innacquamento di un tema importante. Non è questione di parte, ma di fatti specifici che richiedono prese di posizione specifiche. Credo non ci sia volontà da parte della Lega di condannare atti specifici». È così che una mozione dagli intenti unitari si è rivelata altamente polarizzante, portando Pd e Ritrovare Casale ad astenersi nel voto.
Prima dell’approvazione – possibile grazie ai prevedibili voti favorevoli della maggioranza – Drera ha voluto tirare un’ultima stoccata: «Mi stupisce, ma prendiamo atto del fatto che quando si citano tutti gli orientamenti si ha sempre qualche timore reverenziale, perché i cattivi devono appartenere sempre e solo a una determinata parte…».