Il candidato sindaco Barosio: “Siamo ancora in fase di confronto”
Per dieci anni sindaco di Bistagno, è lui l?alfiere individuato dal Centrosinistra
ACQUI TERME – Il Centrosinistra ha individuato il proprio alfiere per la prossima tornata elettorale. La coalizione composta da Articolo 1, Azione, Italia Viva e Partito Democratico sta definendo il programma elettorale e amministrativo per le prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale con Bruno Barosio, nome noto dell’Acquese.
Chi è Bruno Barosio?
Nato a Vesime nel 1953, Barosio ha lavorato 42 anni nel settore pubblico, prima al Ministero delle Finanze, 14 anni all’Ufficio delle imposte di Alessandria e poi a Genova al Commissariato del Governo come dirigente; tornato all’Agenzia delle Entrate nel 2003, gli ultimi 10 anni di attività è stato dirigente alla Provincia di Alessandria prima dell’Agricoltura e poi anche del Welfare. Attualmente pensionato, presta servizio volontario come Segretario presso la Casa di Riposo ‘Ottolenghi’. E’ stato il sindaco di Bistagno dal 1999 al 2009.
Lo abbiamo intervistato. “Siamo ancora in una fase di confronto – tiene a precisare – ho dato la mia disponibilità a verificare le condizioni per la mia candidatura ma ci sono alcune incognite, in primis la data delle elezioni”.
Come vede oggi la città?
Penso che Acqui sia la località più bella della provincia – risponde – Però è in crisi per questioni di carattere generale che si assommano a quelle interne. Una crisi che parte da lontano, dal 2008, a cui si sono aggiunte difficoltà locali come quelle del settore termale. Io considero l’Acquese una realtà ad economia prevalentemente agricola con una forte componente termale. Per uscire dalla crisi c’è bisogno di una politica di sviluppo.
Ha citato le terme. Come rilanciare il settore?
Bisogna trovare il modo di confrontarsi con la proprietà. E’ difficile ma bisogna farlo. Le Terme ormai sono in mani private, se non si trova un interlocutore non si possono fare programmi. Il governo locale deve, con autorevolezza, gestire il dialogo con gli operatori economici.
Come immagina Acqui tra cinque anni?
Grazie alla fine dell’emergenza pandemica, una città in ripresa frequentata da tanti visitatori. Acqui e l’Acquese, in questo momento, anche a prescindere dall’offerta termale, stanno vivendo un momento positivo. C’è interesse a venire qui per il paesaggio e per le eccellenze enogastronomiche. Le Langhe sono sature, possiamo essere una allettante alternativa. Siamo Patrimonio dell’Unesco, a solo un’ora dalle grandi città.
I collegamenti però lasciano a desiderare…
Sono arrivati 87milioni di euro che spero vengano spesi per migliorare il collegamento ferroviario. I fondi del Pnrr potrebbero risanare la rete stradale e potenziare il trasporto pubblico. Bisogna combattere l’isolamento.