Diaw batte l'Alessandria, il Vicenza si rilancia
Sciagurato rosso di Ba che obbliga i Grigi a giocare in dieci per tutta la ripresa. Sini al Renate
Due cartellini evitabili condizionano la gara. Perché, a parità numerica, sarebbe stata una gara divesa
VICENZA – Con i se e i ma non si vincono le partite e non si cambia la classifica. Ma non c’è dubbio che, senza i due, evitabili, gialli per Ba, questa sfida, giocata alla pari, sarebbe stata diversa anche nel secondo tempo.
Al netto, anche, di un grandissimo gol, il secondo, di Diaw: 11 contro 11, l’Alessandria si sarebbe affacciata di più nell’area avversaria, avrebbe avuto anche più palloni sfruttabili per gli attaccanti. Di certo non ha rinunciato e provare la rimonta, lo dicono anche gli ultimi due cambi, e il Vicenza – che per gli addetti ai lavori ‘ di casa’ ha giocato la miglior gara della stagione – non ha fatto nulla per legittimare il successo, ma ha sfruttato una superiorità che, specie in gsre come questa, si paga.
PISSERI – Reattivo: un solo intervento vero, su Meggiorini, che sventa alla sua maniera. Sui due gol non gli si possono imputare responsabilità, nemmeno sul secondo, che è una giocata da manuale di Diaw, troppo libero di saltare: 6
MANTOVANI – Attento: anche lucido, negli anticipi e nelle uscite palla al piede. E Dalmonte è un avversario rognoso, che limita soprattutto quando decide di difendere alto. Segno di sicurezza: 6
PRESTIA – Battagliero, soprattutto sulle palle alte, che sono una delle armi che il Vicenza prova a sfruttare, soprattutto sui calci piazzati e, specie nel primo tempo, quando il pallone viaggia spesso a un paio di metri dal campo. Ce la mette tutta, non sempre è lucido come sa: 6
Diaw batte l'Alessandria, il Vicenza si rilancia
Sciagurato rosso di Ba che obbliga i Grigi a giocare in dieci per tutta la ripresa. Sini al Renate
PARODI – Propositivo: il pareggio nasce da una delle sue accelerazioni a sinistra, e scambio stretto di Milanese. Ci aveva già provato pochi minuti prima: è uno che non si arrende mai, fra gli ultimi a lottare, a destra, nel recupero: 6.5
PIEROZZI – Vivace: entra bene nella gara, va a rubare palloni in mezzo e sulla trequarti, i suoi inserimenti mandano in sofferenza il Vicenza, che si rifugia spesso nel tocco indietro al portiere. Servirebbe più convinzione nell’ultimo passaggio: 6
"Non è un passo indietro, ma avrei voluto giocarla in parità"
Longo: "Diaw? Gli equilibri li rompono i giocatori di qualità". Serve lo svincolato Rodriguez?
COCCOLO – (dal 30’st) Piantato: entra per potenziare la linea arretrata. E, invece, nell’azione del raddoppio, resta bloccato, non salta. Certo, il gesto tecnico di Diaw è da manuale, ma almeno provare a ostacolarlo non sarebbe stato proprio male: 5
CASARINI – Sfortunato: il vantaggio nasce da un pallone che gli sfugge via nel controllo. Certo non è solo colpa sua, ma è un epi sodio che vanifica un discreto lavoro in mezzo, di interdizione e di tentativi di dare geometrie: 6
BA – Colpevole: il doppio giallopesa enormente sull’andamento della partita. E sono due cartellini assolutamente evitabili, il primo per proteste, il secondo con la frenesia di un intervento intuile, perché non era solo ad arginare Diaw. In certi frangenti bisognerebbe ragionare: 4.5
LUNETTA – Volenteroso: qualche buona accelerazione, anche un paio di percussioni centrali, ha una palla d’oro nel primo tempo, ma sul piede sbagliato ed è altissima: 6
KOLAJ – (dal 38’st) Attivo: Entra con tanta volontà. ma gli spazi sfruttabili sono davvero pochi: ng
CHIARELLO – Cecchino: segna sempre lui, alla sua maniera, un inserimento di intelligenza e mestiere. E recupera molti palloni, più in fase offesiva, sostegno pure in copertura. Peccato che la rete non basti: 7
MUSTACCHIO – (dal 38’st) Limitato: dal tempo, e dagli spazi chiusi. Quasi non si nota: ng
CORAZZA – Generoso: ce la mette tutta per rubare palloni e tenere alta la squadra, almeno fino a quando si è 11 contro 11. Ma la pericolosità è poca: 5.5
MARCONI – (dal 15’st) Isolato: si può essere anche il miglior colpitore di testa o l’uomo che deve ‘sfondare’ in area, ma se di palloni non ne arrivano è molto difficile dimostrarlo. Nel finale quasi sparisce: 5
MILANESE – Altalante: parte bene, la prima conclusione pericolosa è la sua, partecipa anche all’azione del vantaggio, ma gli manca il guizzo e un po’ si spegne: 5.5
GORI – (dal 15’st) Rivedibile: volontà tanta, piacere di ritrovare il campo, alcune letture discrete, l’abutidine alla partita tutta da trovare. Ma le premesse, anche in condizioni di gara meno complicate: 6