Il Santo di oggi, 29 gennaio, è San Valerio di Treviri
Oggi, 29 gennaio, la Chiesa celebra anche Sant'Aquilino
I Santi di oggi, 29 gennaio, sono San Valerio di Treviri e Sant’Aquilino.
San Valerio di Treviri
Vescovo
Visse tra il III e il IV secolo. Poco si sa di lui. E’ il secondo vescovo di Treviri (Germania) dopo Eucario.
La tradizione lo descrive come un uomo buono, eloquente ed evangelizzatore. Una leggenda fa di San Valerio un discepolo dell’apostolo Pietro, che l’avrebbe inviato a Treviri, in compagnia di Eucario e Materno.
La sua esistenza è attestata da un’iscrizione che un tempo era nella chiesa di San Mattia di Treviri, dove in un sarcofago di tardo stile romanico, sono conservate oggi le sue reliquie.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Sant’Aquilino
Sacerdote e martire
Aquilino nasce nel 970 ca. a Würzburg, in Germania, da una famiglia nobile. Molto presto si avvicina alla fede cattolica. Studia a Colonia e successivamente diventa prete. Rifiuta la carica di vescovo a lui proposta, perché desidera dedicarsi interamente alla preghiera. Parte per Parigi, dove si dedica alla cura dei malati di colera, guarendoli miracolosamente e, anche qui, gli viene offerto l’incarico di vescovo, che rifiuta e scappa a Pavia.
La città, però, era in mano a seguaci dell’arianesimo e del catarismo, eresie contro cui Aquilino predicava e che gli costarono la vita a Milano dove, una notte del 1015, un gruppo di eretici lo accoltellano a morte. Il suo cadavere fu rinvenuto da dei facchini nei pressi di Porta Ticinese. Lo portarono nell’oratorio della basilica di San Lorenzo, fu sepolto nella Cappella della Regina, dove, tutt’oggi, si può vedere l’urna che ne conserva le reliquie.
Sant’ Augusto Chapdelaine
Nacque il 6 gennaio 1814 in Normandia da famiglia di agricoltori presso la quale rimase fino a 20 anni, quando entrò nel seminario di Coutances dove fu ordinato sacerdote nel 1843.
Fu destinato come parroco a Boucey ma presto maturò la vocazione missionaria per cui entrò nella Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1851 e, dopo breve preparazione, fu inviato nel 1852 alla missione cinese di KuangSi.
Si fermò comunque alla frontiera della Cina per apprendere la lingua prima di affrontare le vere e proprie fatiche apostoliche alle quali si dedicò a partire dal 1855. Quasi subito però fu denunciato alle autorità e, all’inizio del 1856 fu arrestato insieme con alcuni confratelli. Rinchiuso in una gabbia di bambù con la testa fuori dalle sbarre superiori, già morto fu condannato alla decapitazione il 29 febbraio dello stesso anno.
Fu beatificato il 27 maggio 1900 da Papa Leone XIII e canonizzato il primo di ottobre del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 120 cristiani morti in Cina tra il XVII e XX esimo secolo.