Abbate (Italexit): «Che ne sarà dell’area commerciale di Villanova?»
Il pensiero del giovane consigliere comunale casalese
CASALE – Il consigliere comunale di Casale Alessandro Abbate (Italexit) si interroga sulla situazione di progressivo spopolamento di un’area, quella all’ingresso di Villanova, che benchè situata in un altro Comune rispetto a quello di sua competenza, rappresenta per i Casalesi quella del primo grande centro commerciale cittadino. «Quale futuro per l’area del centro commerciale di Villanova? È stato il primo centro commerciale che quelli della mia generazione hanno conosciuto. Chi non ricorda, in tenera età le passeggiate con i genitori nel periodo natalizio in quella galleria che all’epoca sembrava immensa. La Bistefani. Le maestose luci di natale nel parcheggio e quella zona industriale all’avanguardia che sembrava non poter mai fallire. Negli anni le cose sono cambiate, fabbriche chiuse, apertura di nuovi centri e cambio di abitudini delle persone, prima la chiusura di un negozio, poi di un altro e via dicendo. Il McDonald’s, l’ultima vera attrazione rimasta per un’area che, al di là del supermercato che è sempre sopravvissuto, ha fatto registrare un calo graduale fino all’interrogativo che tutti almeno una volta ci siamo posti?».
Prosegue Abbate: «Cosa resterà dell’area commerciale di Villanova dopo lo spostamento/sdoppiamento a casale dello stesso (dice in riferimento al McDonald’s, di prossima apertura a Casale nella zona dell’Esselunga ndr)? Da amministratore locale ho sempre sognato di vedere nascere una pista ciclabile o un marciapiede in stile accesso a San Germano (per intenderci) che collegasse Oltreponte e strada Vecchia Vercelli direttamente all’area commerciale stessa. Fantapolitica? Non so. Resta il fatto che l’idea mi venne proprio perché nel tempo ho visto tantissime persone percorrere, non tra poche insidie, a piedi e in bicicletta, le pericolose strade che portano al centro commerciale, partendo proprio da Casale. Sarebbe stato anche un ottimo modo per riqualificare i negozi che nel tempo hanno chiuso e altresì i negozi rimasti aperti ma dal futuro incerto. Personalmente, anche se sono di Casale, dico che sarebbe un vero peccato vedere definitivamente sparire quell’area, che è sempre stata di interesse strategico anche in termini occupazionali per la nostra città e per il territorio. Auspico di vederla un giorno rinascere anche se, con l’avvento di McDonald’s a Casale e le possibili ulteriori chiusure dovute alla pandemia, temo che questa resterà un’utopia».