Nefrologia, nuovo primario all'ospedale San Giacomo
Giovanni Calabrese è il nuovo primario di Nefrologia dell'Asl: sarà responsabile di due reparti (negli ospedali di Novi e di…
A Novi Ligure i consiglieri di centrosinistra denunciano una grave carenza d'organico che metterebbe in pericolo la struttura
NOVI LIGURE — Il reparto di Nefrologia dell’ospedale San Giacomo è a rischio. I medici sono sotto organico e devono dividersi tra il nosocomio di Novi Ligure e quello di Casale Monferrato. La carenza di personale ha già comportato la chiusura della degenza di Nefrologia sia a Novi che a Casale, con l’invio dei pazienti ad Alessandria, o addirittura a Torino, per l’effettuazione di procedure o indagini che prima venivano regolarmente effettuate nei due ospedali dell’Asl.
La denuncia arriva dai consiglieri dem Simone Tedeschi, Rocchino Muliere, Alfredo Lolaico, Luca Patelli e Stefano Moro, che hanno presentato un’interpellanza al sindaco Gian Paolo Cabella.
Nefrologia, nuovo primario all'ospedale San Giacomo
Giovanni Calabrese è il nuovo primario di Nefrologia dell'Asl: sarà responsabile di due reparti (negli ospedali di Novi e di…
Il reparto novese di Nefrologia, spiegano, nel 2013 è stato aggregato con quello di Casale (che a sua volta è aggregato al centro Dialisi di Valenza) e con il centro Dialisi di Tortona. Il San Giacomo dovrebbe fare da “capofila”, avendo «un volume di attività dialitica superiore del 40 per cento rispetto a Casale». «Per gestire questa realtà molto estesa sul territorio è previsto un organico di 13 medici, più il primario con sede a Novi. Ma questo numero già esiguo negli ultimi anni si è progressivamente ridotto sino agli attuali otto (6 medici a Novi e 2 a Casale). E altri medici decideranno, per quanto è di nostra conoscenza, di lasciare l’attività nei reparti dei due ospedali», sottolineano i dem.
«Già dallo scorso giugno un nefrologo di Novi va a Casale per coprire i turni di reparto e per l’aggravarsi della pandemia c’è il rischio di sospendere le attività ambulatoriali. A tutto ciò si aggiunge una grave carenza del personale infermieristico», dicono ancora i consiglieri Democratici.
La degenza è stata già chiusa e ora a rischiare sono direttamente i malati, secondo gli esponenti del Pd che hanno firmato l’interpellanza: «La dialisi non è l’unica attività del reparto, ma si estende agli ambulatori di Nefrologia per pazienti in dialisi domiciliare, per trapiantati, ricoveri e preparazione al trapianto renale. In assenza di immediati provvedimenti tutto ciò inevitabilmente dovrà essere ulteriormente ridimensionato con conseguente crollo dell’attività preventiva, del calo di assistenza e rischio di un aumento del numero di dializzati, con grave danno per le persone e con un aumento dei costi per la collettività. Il protrarsi di questa situazione rischia di portare definitivamente a un crollo dell’attività del centro Dialisi di Novi Ligure, che sino a ora ha retto grazie all’abnegazione del personale del reparto».
I consiglieri dem chiedono al sindaco Cabella se è a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda intraprendere presso i vertici dell’Asl per salvaguardare l’attività del reparto di Nefrologia e Dialisi di Novi Ligure, il lavoro dei medici e del personale infermieristico e la tutela dei pazienti che fanno riferimento a tale reparto.
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