Il Santo di oggi, 26 gennaio, è San Tito
Oggi, 26 gennaio, la Chiesa celebra anche San Timoteo
I santi di oggi, 26 gennaio, sono San Tito e San Timoteo.
San Tito
Vescovo
Di origini greche, Tito è collaboratore di Paolo e suo discepolo. E’ un pagano forse convertito e battezzato dallo stesso Paolo. Compare per la prima volta al fianco di quest’ultimo durante il viaggio per il concilio di Gerusalemme. Tito è un ottimo mediatore ed è colui che porta la famosa lettera ai Corinzi per risolvere una complicata crisi tra questi e l’Apostolo. A Gerusalemme organizza anche una colletta per sfamare i poveri.
Apprendiamo che Tito è a capo della Chiesa di Creta da una lettera inviatagli da Paolo dopo l’anno 63: da questa si evince che è stato Tito stesso ad evangelizzare la città e a diventarne il primo vescovo. Altre tappe della sua esistenza sono l’Epiro, la Dalmazia e Nicopoli. Il rapporto di amicizia fraterna che lo lega a Paolo lo spinge, in vecchiaia, a raggiungerlo a Roma per poi tornare a Creta dove morirà all’età di 94 anni. La reliquia del suo cranio, portata a Venezia, viene in seguito restituita alla chiesa ortodossa di Eraclea per favorire l’ecumenismo.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Timoteo
Vescovo
Timoteo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, fu discepolo e collaboratore di san Paolo. Dopo la prima carcerazione di Paolo a Roma, Timoteo prende la guida dei disorientati cristiani di Efeso. Non sono compiti facili. Paolo scrive la seconda lettera a Timoteo stando di nuovo in carcere, in attesa della morte: “Cerca di venire presso di me”, “Portami il mantello che ho lasciato a Troade”.
Dopo il martirio di Paolo, Timoteo continua a guidare la chiesa di Efeso fino alla morte, che una tradizione colloca nell’anno 97. L’ultima notizia di lui ce l’ha data Paolo alla vigilia del martirio. “Tito è in Dalmazia”.
Sant’ Ausilio di Fréjus
Sant’Ausilio (Ausile, Auxile o Antiolo) è stato un vescovo martire di Fréjus, vissuto nel V secolo. E’ ricordato per la sua austerità nei costumi, che lo faceva paragonare con gli antichi solitari.
In alcuni casi era stato identificato con Antiolo, un religioso entrato nel 420, nel monastero dell’Îles de Lérins, che era stato compagno di San Lupo e san Massimo.
Nei racconti storici si dice che è stato un martire vittima di Enrico, re ariano dei Visigoti, che lo fece uccidere il giorno 26 gennaio 480. Fu sepolto a Callas, su una collina, dove venne costruita una chiesa che gli fu dedicata.
Dopo la sua morte, le sue reliquie sono state conservate a Callas-sur-Var e nel corso degli anni vennero fatte alcuni ricognizioni delle stesse, e precisamente negli anni 1601, 1642 e 1802.
A Fréjus la sua festa è celebrata nel giorno 26 gennaio, in alcuni casi la sua festa viene indicata nel giorno 29 febbraio.