Casale: dopo la rapina alla Credem si chiede più sicurezza
La Federazione autonoma bancari italiani pone l'accento su sistemi carenti di misure antirapina
CASALE MONFERRATO – Sono sbucati come topi da un buco praticato nel muro della banca Credem. Hanno tranquillizzato i dipendenti, «siamo qui solo per i soldi, poi ce ne andiamo», quindi hanno messo a segno un colpo che ha fruttato circa sessanta mila euro.
Sono riusciti a saccheggiare due casse a tempo, fallendo con la terza – fonte di maggior “guadagno” per il commando – ma si sono dati alla fuga perché sul posto sono arrivati i Carabinieri di Balzola, e poi i colleghi di Casale.
Quando i quattro – travisati e armati di coltello – si sono accorti dell’arrivo dei militari hanno bloccato le porte della banca. E la loro via di fuga è stato lo stesso foro usato per entrare.
L’azione è stata filmata integralmente dalle telecamere di sorveglianza interne. Ora sono in corso le indagini dei militari.
Interviene la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani)
“Le Banche non investano in tecnologie solo per aumentare il proprio business ma lo facciano anche al fine di prevenire eventi criminosi come le rapine. I lavoratori e le lavoratrici di banca – scrive la Federazione – vogliono più sicurezza sul posto di lavoro.
Il 21 gennaio 2022 è stata perpetrata una inquietante rapina presso l’agenzia Credem di Casale Monferrato.
Fortunatamente, e non certo grazie ai carenti sistemi di prevenzione antirapina, si è evitato il peggio. Il risultato sarà comunque un danno alla salute di chi ha vissuto questa tremenda esperienza, come ansia, perdita di sonno, senso di imminente pericolo.
Se da un lato mediamente è diminuito il valore medio del bottino delle rapine in banca, dall’altro lato gli Istituti di Credito sembrano ormai dei supermercati senza guardia giurata e spesso senza sistemi di metal detector.
I bancari non sono operatori della sicurezza e pur nella logica di contribuire al buon funzionamento dei sistemi deterrenti adottati dalle aziende, non possono sostituirsi né alle forze dell’ordine né alla vigilanza privata.
Rapine e assalti ai bancomat – concludono – sono nuovamente un fenomeno preoccupante nel nostro territorio pertanto sentiamo l’esigenza imprescindibile che sia tutelata l’integrità psico-fisica dei dipendenti e dei clienti vista la crescita dei fenomeni criminosi”.