Il santo di oggi, 24 gennaio, è San Feliciano di Foligno
Oggi, 24 gennaio, la Chiesa celebra anche Sant'Esuperanzio e San Francesco di Sales
Oggi, 24 gennaio, la Chiesa celebra San Feliciano di Foligno, Sant’Esuperanzio e San Francesco di Sales.
San Feliciano di Foligno
Vescovo, martire e patrono di Foligno
La vita
S. Feliciano nacque a ‘Forum Flaminii‘ odierna San Giovanni Profiamma, da una famiglia cristiana, intorno al 160, si recò a Roma al tempo di papa Eleuterio (174-189) e raccolto e istruito da un arcidiacono.
Tornato nella sua zona d’origine cioè la Tuscia, dove erano ancora tutti pagani e il sacerdozio ancora ignoto, dopo un periodo di evangelizzazione viene eletto vescovo dai suoi concittadini e riceve l’ordinazione a Roma da papa Vittore I.
Feliciano, secondo un’antica ‘Passio’ e secondo gli studi di vari autorevoli agiografi, è considerato vescovo di Foligno oltre che di ‘Forum Flaminii’ dove nacque, di cui viene considerato il primo vescovo; il suo episcopato durò 56 anni e morì alla veneranda età di 94 anni, durante la persecuzione di Decio (249-251).
Il duomo di questa città si può considerare, con i suoi affreschi, il più ricco e veritiero centro iconografico del santo vescovo, egli è raffigurato nelle varie epoche con sontuosi abiti vescovili e spesso con mani e piedi trafitti.
Nel 965 alcune reliquie furono traslate a Minden in Germania, per cui è stato considerato vescovo di quella città con festa al 20 ottobre, errore che sdoppia la persona e che è passato anche nel ‘Martirologio Romano’.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Sant’Esuperanzio
Vescovo e patrono di Cingoli
La vita
Si hanno poche notizie sulla sua vita. Nasce in Africa e fin dall’infanzia manifesta il desiderio di convertirsi alla religione cristiana; dopo numerose insistenze, a dodici anni riesce a convincere il padre e riceve così il battesimo secondo il rito cattolico. Una volta cresciuto lascia la famiglia per andare a predicare il Vangelo. Nella prima città incontrata, una donna gli presenta suo figlio, di nome Formario, pregando che fosse da lui battezzato e accettarlo come suo discepolo.
Si imbarcano entrambi ma una violenta tempesta getta nello spavento e nello sconforto tutto l’equipaggio della nave; i marinai si rivolgono al santo pregandolo di salvarli e promettendo di condurlo in qualsiasi luogo lui avesse voluto. Dopo averli convertiti riprendono il mare e toccano terra nei pressi di Numana. Esuperanzio si incammina alla volta di Roma, e lungo il tragitto, incontra tre martiri, Fiorenzo, Severino e Venanzio. Una volta a Roma inizia la predicazione attirandosi però le ire di molti romani al punto che viene arrestato. Grazie all’intervento di papa Pascasio fu liberato, consacrato vescovo e inviato a guidare al diocesi di Cingoli.
Dopo quindici anni di episcopato, si ammala e sentendosi prossimo alla morte chiama a sé i confratelli ai quali chiede di continuare a pregare per lui e per il Signore; dopo qualche giorno guarisce una paralitica e indica il luogo della sua sepoltura: fuori Porta Montana.
Sant’ Artemio di Clermont
Sant’Artemio si ritiene che fosse un vescovo di Clermont, morto nel 394. Nelle liste dei vescovi della città è stato inserito al sesto posto, dopo Nepoziano e prima di Venerando.
San Felice è ricordato nel catalogo episcopale riportato da Hugues de Flavigny nella sua Cronaca dell’XI secolo, dove sono menzionati solo ventisei vescovi di Clermont, da Sant’Austremonio a Procolo.
Si racconta che Sant’Artemio fosse un ambasciatore dell’imperatore, inviato in missione in Spagna, che durante il viaggio si ammalò e venne assalito dalla febbre alta nei pressi di Clermont. In quella località, Sant’Artemio si sarebbe convertito e poi sarebbe diventato vescovo.
Le sue reliquie sono nella chiesa parrocchiale di Saint-Parthem nell’Aveyron.