Il Santo di oggi, 23 gennaio, è Santa Emerenziana
Oggi, 23 gennaio, la Chiesa celebra anche Sant'Ildefonso e San Maimbodo
I santi di oggi, 23 gennaio, sono Santa Emerenziana, Sant’Ildefonso e San Maimbodo.
Santa Emerenziana
Vergine e martire
La vita
Secondo un racconto della passione di sant’Agnese, Emerenziana era tra i fedeli che parteciparono ai funerali della giovane martire. Un’improvvisa aggressione da parte di pagani fanatici disperse i cristiani accorsi per accompagnare Agnese alla sepoltura. Emerenziana, invece di fuggire, apostrofò coraggiosamente gli assalitori, finendo però lapidata. I genitori di sant’Agnese ne seppellirono il corpo nei pressi sui limiti della loro proprietà. Purtroppo il racconto non è attendibile. Gli unici elementi del racconto relativi a Emerenziana sono il nome della santa, il suo martirio, quale che ne sia stata la forma, la sua sepoltura nei pressi del sepolcro di sant’Agnese.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Sant’Ildefonso
Vescovo benedettino e patrono di Toledo
La vita
Nasce a Toledo (Spagna) nel 606 circa da una famiglia già potente durante l’impero romano, nipote del vescovo Sant’Eugenio III di Toledo che fu suo maestro. Riceve una brillante formazione letteraria. Ordinato diacono nel 632-633 dal vescovo Eladio. Entra nel monastero dei santi Cosma e Damiano a Toledo, contro la volontà dei genitori.
Già monaco fonda un convento di religiose dotandolo con i beni ereditati e, attorno al 650, viene eletto abate. Partecipa a tre concili toledani, quello del 646, 653 e 655, dove si firma come abate ma non figura tra i partecipanti in quello tenutosi nel 656. Morto il vescovo Eugenio III, su forti pressioni da parte della corte visigota, viene eletto vescovo di Toledo nell’anno 657. Questa sua nuova attività gli lascia poco tempo per la usuale attività letteraria e di maestro.
Muore il 23 gennaio 667 a Toledo. Sepolto nella chiesa dedicata a santa Leocadia di Toledo e durante l’invasione araba il corpo venne traslato a Zamora, in Castiglia.
San Maimbodo
Pellegrino ed eremita
Maimbodo è un pellegrino irlandese che dopo aver abbracciato la fede cristiana ha intrapreso un viaggio attraverso l’Europa per lavorare sull’evangelizzazione delle comunità. Viaggiò in varie località predicando la Sacra Parola. Arrivato in Francia, nella regione della Borgogna, in una piccola città chiamata Dampierre, alcuni ladri lo assalirono per rubargli i suoi averi perché pensavano fosse una persona ricca e potente, lo picchiarono finché morì, e seppellirono il suo corpo per nasconderlo.
Tuttavia, intorno a questa tomba improvvisata cominciarono a riferirsi miracoli ed eventi straordinari che portarono all’identificazione dei malfattori e al riconoscimento della tomba del martire. Maimbodo si era già guadagnato la fama di santo per la sua opera di evangelizzazione, la sua gentilezza e il suo servizio ai poveri e ai bisognosi. Sulla sua tomba fu costruita una chiesa in suo onore.
Intorno all’anno 900, il vescovo di Besançon, detto Berengar, fece trasferire in città le reliquie di Maimbodo.