Fornaro alla terza, gli altri al debutto
Da lunedì si sceglie il presidente della Repubblica coi nostri 7 "grandi elettori"
ALESSANDRIA – Terza esperienza per Federico Fornaro, tutti gli altri sono al debutto.
Lunedì si sceglie il nuovo presidente della Repubblica e anche sette alessandrini sono convocati a Montecitorio per decidere il successore di Sergio Mattarella. In tutti c’è la consapevolezza dell’importanza del momento, perché, comunque, si tratta della più importante carica dello Stato che, come ha spiegato di recente Felice Borgoglio (che partecipò alle elezioni di Cossiga e Scalfaro), “non è solo un notaio, ma una personalità che, oltre a guidare il Csm e le Forze armate, promulga le leggi. E, a seconda del nome che si sceglie, i partiti esprimono una linea politica ben chiara e decidono la strada da seguire”.
Chi sono
Alessandria manda al voto due esponenti di rilievo, protagonisti anche in questa fase di trattative. Federico Fornaro lo fa da capogruppo di LeU alla Camera, dove il medesimo ruolo, sul fronte Lega, è ricoperto da Riccardo Molinari. Col “Mol”, altri due leghisti, gli onorevoli Rossana Boldi e Lino Pettazzi.
La Boldi, malgrado sia alla terza legislatura (le altre due le ha vissute da senatrice), è alla prima “esperienza presidenziale”. Per due volte, infatti, lasciò il Senato poco prima delle due elezioni di Giorgio Napolitano.
Debutto assoluto “sotto il catafalco” anche per la senatrice Susy Matrisciano del Movimento 5 Stelle, e di Massimo Berutti, senatore di Coraggio Italia (gruppo di centrodestra ispirato dal governatore della Liguria, Giovanni toti, e dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro).
A completare il gruppo dei nostri, Domenico Ravetti, consigliere regionale del Partito democratico, uno dei tre delegati che il Piemonte manda a Roma (gli altri due sono il governatore Alberto Cirio e il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia). Ravetti è stato scelto dai gruppi di minoranza. “E confesso che, quando mi è stata fatta la proposta, mi sono inorgoglito”.
Lunedì la prima chiama: per eleggere il presidente serviranno i voti dei due terzi degli aventi diritto. Così anche per le due (eventuali) chiame successive (martedì e mercoledì). Dalla quarta (giovedì) in poi, basterà il voto del 50% più uno.