Alessandria, lezione di calcio al Benevento
Lunetta nel primo tempo, Chiarello nella ripresa (2-0). E una supremazia mai in discusssione
Longo: "La scelta di non dare punti di riferimento in attacco? L'abbiamo studiata attentamente"
ALESSANDRIA – Parla di calcio, quello giocato. Quello che studia h24, quello che conosce a memoria, quello che sa leggere come pochi altri. Non dice mai “io”, Moreno Longo: nelle sue analisi ribadisce “abbiamo valutato, abbiamo scelto”, coralmente con lo staff, che si tratti di tattica o di interpreti.
In un calcio spesso divisivo, Longo è uno che compatta, che unisce, che motiva, che tira fuori il massimo da ognuno dei suoi uomini, perché il primo a dare tutto è lui. E’ l’esempio: se lo fa lui, il pensiero di ognuno, lo dobbiamo fare tutti.
Alessandria, lezione di calcio al Benevento
Lunetta nel primo tempo, Chiarello nella ripresa (2-0). E una supremazia mai in discusssione
Moreno lo stratega, Moreno il maestro nel cambiare pelle quando serve, Moreno che insegna come la capacità di adattarsi sia una delle doti più importanti di una squadra.
Longo che una volta sola, in queste settimane senza calcio, ha parlato di mercato. Da quel momento solo calcio, “devo preoccuparmi di ottenere il massimo con gli uomini a disposizione“.
Lo ha fatto oggi, e non è la prima volta. Contro il Benevento forse meglio che mai prima in questo campionato. Potrebbe godersi gli elogi, ma anche questo non gli appartiene. Quelli “bravi“, anzi “bravissimi” sono i suoi uomini,
“Una grande partita, perché solo così si poteva battere un Benevento molto forte. Una partita fatta di attenzione, pressing, ritmo. E, anche, di grande qualità di giocate, perché così, conquistando palla, siamo stati pericolosi, abbiamo creato i presupposti prima per andare in vantaggio e poi per raddoppiare. Oggi serviva una prestazione di livello assoluto, i ragazzi sono stati bravissimi a interpretarla. Merito e complimenti a loro”.
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ALESSANDRIA - Il risultato è lo stesso, 2-0 con un anno fa contro la Pistoiese, alla prima di Moreno Longo…
A leggere la formazione, per la prima volta con una sola punta di ruolo, poteva sembra un atteggiamento prudente. Al contrario: così Longo ha tolto punti di riferimento agli avversari ed è stata una mossa studiata, anche questa, insieme al suo staff. “Abbiamo pensato tanto e optato per questa soluzione, che ha pagato. Si potrà dire: facile sostenerlo, adesso, che c’è la vittoria, ma non c’è mai nulla di improvvisato“. Anzi, c’è una conoscenza approfondita delle caratteristiche di ogni elemento. “Milanese poteva essere il giocatore capace di legare il gioco, essere il collante con i centrocampisti, lavorare tra le linee in maniera diversa rispetto a una punta pura”.
In una prova corale di eccellenza, spicca anche Chiarello, che ha tolto spazi al ‘metronomo’ della ‘strega’, Calò e ha messo la firma sulla vittoria. “Non sono sorpreso dalla prova di Riccardo, è un giocatore che ha una intelligenza calcistica superiore alla media, anche di questa categoria. Legge le situazioni e le interpreta sempre nella maniera giusta, e fa la scelta che serve. Oggi bravo in fase difensiva, ma anche con i tempi per cercarsi gli spazi da sfruttare, si è messo sempre nella condizione di essere una soluzione di gioco per i compagni“.
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Interpretazione perfetta, di tutti i 15 schierati dal 'comandante' Longo
Due ammoniti sostituiti (Milanese e Pierozzi), mentre Ba è rimasto in campo fino all’ultimo. Poteva essere un rischio? “Quando si fanno scelte, la certezza matematica che siano giustenon c’è mai. Chi può sostituire Ba, Bruccini e Palazzi, al momento, però, non è ancora nella condizione di entrare e, quindi, non avevamo centrocampisti. Lunetta poteva aver bisogno di un cambio e Corazza, in ripartenza, non dava più le garanzie che servivano. Per questo, a 10′ dalla fine, è entrato Palombi, per dare anche alla squadra un segnale offensivo e non solo di contenimento: alleggerire la gara significa anche ripartire, con Marconi e Palombi, che sono entrati molto bene”.
L’incognita di una gara vera, e importante, dopo oltre un mese, c’era. “Dopo un mese è un po’ un salto nel buio, ci sono meno certezze, perché mancano gare recenti. Ero parecchio preoccupato, lo confesso, ma i ragazzi sono stati bravi a farmi cambiare idea, già nei primi venti minuti è stato evidente l’approccio corretto, fino al vantaggio nessun rischio e tre occasioni limpide. Li ho visti reattivi, attenti, con ritmo: non mi sono tranquillizzato – insiste Longo – perché nel calcio non si può mai stare tranquilli, ma ero sicuramente contento”.
Anche il contributo di Pisseri, abile nel dare il via alla manovra, è stato molto prezioso. “La precisione di Matteo ci ha aiutato ad essere efficaci nello sviluppo. Ha accorciato due o tre volte lo spazio dietro la linea dei difensori, giocando molto alto, togliendo alcuni palloni che potevano essere insidiosi. Attento nella lettura delle traiettorie, così abbiamo concesso davvero poco al Benevento”.