“Stop al trekking”: in 5mila firmano la petizione contro l’ordinanza
Appello ai ministri Patuanelli e Speranza
OVADA – Si rivolgono ai ministri Stefano Patuanelli (Politiche Agricole) e Roberto Speranza (Salute) i promotori della petizione avviata su “Change.org” (disponibile a questo link) per chiedere alle istituzioni di revocare l’ordinanza che impedisce (almeno per il momento) lo svolgimento del trekking (e delle attività correlate) in un’ampia porzione di terreno posta al confine tra le province di Alessandria, Genova e Savona. Tale provvedimento è stato inserito nella lunga lista dei divieti temporanei messi nero su bianco con l’obiettivo di contenere la diffusione della peste suina.
«Ma è ragionevole supporre che essa, ormai, sia già ampiamente diffusa e che le carcasse note di animali contagiati non rappresentino che una piccola percentuale di quelli realmente infetti – spiegano i primi firmatari dell’iniziativa -. La malattia, peraltro, non contagia l’uomo. Che cosa accadrà nel momento in cui verrà riscontrata anche in altre aree? La linea resterà quella di vietare le attività outdoor?».
Ristori e nuovi provvedimenti
In pochi giorni la petizione ha già superato le 5mila firme (se dovesse raggiungere quota 7.500 sottoscrizioni, rientrerebbe nel 10% di quelle più firmate su Change.org Italia). Nel mentre proseguono i tavoli tecnici ed istituzionali per fare fronte a questa emergenza che riguarda direttamente anche il nostro territorio.
«Nella riunione di Giunta di martedì prossimo approveremo una delibera per stanziare le prime somme per i ristori: in alcuni casi corrispondono alle cifre tabellari indicate nella disposizione nazionale per gli abbattimenti, sul resto utilizzeremo il sistema dei risarcimenti di protezione civile, dando mandato alla Camera di Commercio di effettuare la ricognizione dei danni – afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti -. Di questo ho parlato poco fa con i ministri della Salute Speranza e delle Politiche agricole Patuanelli, per la costituzione di un tavolo politico per discutere dei contorni della gestione di questa crisi e dei ristori, che dovranno essere a carico del governo: la prima riunione è prevista a Roma nei primi giorni settimana prossima, per definire i tempi di monitoraggio e di attuazione di eventuali ulteriori ordinanze che saranno auspicabilmente restrittive rispetto ai divieti previsti in prima battuta, con una prima ricognizione dei criteri di risarcimento per le imprese danneggiate. Abbiamo ovviamente chiesto che al tavolo partecipino anche gli amici della Regione Piemonte, per garantire politiche uniformi per territori contigui, anche su risarcimenti».