Il Santo di oggi, 20 gennaio, è San Fabiano
Oggi, 20 gennaio, la Chiesa celebra anche San Sebastiano e Sant'Eutimio
I santi di oggi, 20 gennaio, sono San Fabiano, San Sebastiano e Sant’Eutimio
San Fabiano
San Fabiano Santo e martire
La storia del Santo
Papa Fabiano è stato il 20º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica dal 10 gennaio 236 al 20 gennaio 250. È venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse.
Le circostanze straordinarie in cui avvenne la sua elezione furono riportate da Eusebio. I cristiani si erano riuniti a Roma per eleggere il nuovo vescovo, mentre esaminavano i nomi di personaggi nobili e illustri, videro una colomba posarsi sulla testa di Fabiano, un contadino che si trovava per caso in città. Ai confratelli riuniti in assemblea questa vista ricordò la discesa dello Spirito Santo sul Salvatore dell’umanità, e così, divinamente ispirati, scelsero all’unanimità Fabiano quale successore di Papa Antero.
Durante il suo pontificato, durato 14 anni, sotto gli imperatori Gordiano III e Filippo, detto l’Arabo, le persecuzioni contro i cristiani ebbero una pausa. Nel 249, però, Filippo l’Arabo viene ucciso presso Verona dalle truppe del suo rivale Decio, che prende il potere e impone che tutti i sudditi dell’Impero romano dovranno aderire al paganesimo tradizionale, compiendo pubblicamente un atto di culto, l’immolazione di qualche animale. Fatto questo, ognuno riceverà un certificato attestante la sua qualità di buon seguace degli antichi culti.
I cristiani convinti dicono no affrontando la morte. Tra i primi a rifiutarsi c’è Papa Fabiano arrestato e fatto morire di fame e sfinimento nel carcere Tullianum. E’ stato sepolto nel cimitero di San Callisto, lungo la Via Appia.
Nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 18 gennaio.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Sebastiano
Nasce a Milano nel 263 circa. E’ uno dei martiri romani più popolari. La sua famiglia proviene da Narbonne. Sebastiano è capitano delle guardie imperiali di Diocleziano che lo stima molto. La sua influenza sui soldati romani lo porta a diffondere tra molti di essi la fede cristiana.
Quando la sua fede viene scoperta Diocleziano che nutriva grande affetto per lui decide di dargli una seconda possibilità: lo avrebbe risparmiato in cambio di un suo sacrificio agli dei pagani. Quando Sebastiano rifiuta viene legato a un palo e colpito da numerose frecce che, però, non lo uccidono.
Una volta guarito dalle ferite si reca da Diocleziano per rimproverarlo delle atroci torture a cui sta sottoponendo i cristiani: a questo punto l’imperatore lo fa condurre nel circo dove viene bastonato a sangue per poi essere gettato nella Cloaca massima. Una donna recupera il suo corpo e lo fa seppellire sulla via Appia. Le sue reliquie sono conservate nella basilica romana a lui dedicata. Viene invocato contro la peste ed è il patrone delle forze di polizia e dei vigili urbani.
Sant’Eutimio
Sant’Eutimio il Grande, nato a Melitene (l’odierna Malatya, in Turchia) nel 377, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. È considerato il padre del monachesimo in Palestina, e la sua figura ha avuto un’influenza determinante sullo sviluppo del monachesimo cristiano.
Eutimio nacque in una famiglia cristiana benestante. Fin da piccolo, sentì la chiamata a consacrare la sua vita a Dio. Nel 393, si recò a Gerusalemme, dove si dedicò alla vita ascetica.
Inizialmente, Eutimio condusse una vita eremitica, ritirandosi in una grotta nei pressi di Gerusalemme. In seguito, si trasferì in una laura, una comunità monastica situata in una zona remota della Palestina.
La fama della santità di Eutimio si diffuse rapidamente in tutta la regione. Molti monaci si recavano da lui per ricevere consigli e ammaestramento. Eutimio fondò diverse laure in Palestina, e il suo insegnamento contribuì a diffondere il monachesimo cristiano in tutto il mondo.
Eutimio morì a Gerusalemme nel 473. La sua memoria è celebrata il 20 gennaio dalla Chiesa cattolica.
I suoi insegnamenti
Eutimio era un maestro spirituale di grande sapienza. I suoi insegnamenti sono raccolti in diverse opere, tra cui un’opera intitolata “Regole per i monaci”.
Eutimio sottolineava l’importanza della preghiera, della meditazione e della vita comunitaria. Insegnava che il monachesimo è una via di santificazione che conduce all’unione con Dio.
Gli insegnamenti di Eutimio hanno avuto una profonda influenza sulla spiritualità cristiana. Sono ancora oggi fonte di ispirazione per i monaci e per tutti coloro che cercano una vita di fede e di santità.