Il santo di oggi, 19 gennaio, è San Bassiano
Oggi, 19 gennaio, la Chiesa celebra anche San Marcello Spinola y Maestre
I santi di oggi, 19 gennaio, sono San Bassiano, San Marcello Spinola y Maestre e Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
San Bassiano
Vescovo e Patrono di Lodi
La vita
Nato a Siracusa verso il 320 da un alto magistrato pagano che lo inviò a Roma per completare gli studi e avviare la carriera. Convertito alla religione cristiana da un sacerdote di nome Giordano, ricevette il battesimo. Richiamato in patria dal padre che lo voleva far apostatare, si rifugiò a Ravenna, dove fu ordinato sacerdote.
Dal 374 al 409 fu vescovo della città di Laus Pompeia (oggi Lodi Vecchio): è ricordato per essere stato il primo vescovo di Lodi. Bassiano fece edificare una chiesa dedicata ai SS. Apostoli, consacrandola nel 380 alla presenza di S. Ambrogio di Milano e di S. Felice di Como, e che più tardi prese il suo nome. Partecipò nel 381 al concilio di Aquileia e, probabilmente, nel 390 a quello di Milano, nel quale fu condannato Gioviniano. La sua firma si trova insieme con quella di S. Ambrogio nella lettera sinodica inviata al Papa Siricio. Nel 397 assisté alla morte e ai funerali dello stesso S. Ambrogio, del quale era amico.
La morte
Morì a Laus Pompeia l’8 febbraio 409 e fu sepolto nella basilica da lui fondata. Nel 1158, quando i milanesi distrussero Lodi, le sue reliquie furono portate a Milano, dove rimasero fino al 1163, anno in cui tornarono a Lodi ricostruita da Federico Barbarossa.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beato Marcello Spinola y Maestre
(cardinale e fondatore delle Ancelle Concezioniste del Cuore Divino di Gesù)
Nasce nell’isola di San Fernando (provincia di Cadice) in Spagna, il 14 gennaio 1835, dalle nobili famiglie Spinola y Maestre. Risale al 1855 la laurea in diritto, che lo porta a diventare avvocato. In questa veste Marcello si distingue per l’assistenza gratuita ai poveri. Abbandonata la professione entra in seminario a Siviglia e viene ordinato prete nel 1864.
Per 15 anni è cappellano a Sanlùcar de Barramela e parroco di San Lorenzo a Siviglia. È anche consigliere spirituale di alcune confraternite locali; nel 1879 diventa canonico della cattedrale e nel 1881 venne eletto vescovo ausiliare di Siviglia, passando poi come vescovo alla diocesi di Coira. Fonda la congregazione delle «Ancelle Concezioniste del Cuore Divino di Gesù».
Nel 1886 viene trasferito alla diocesi più importante di Malaga dove la gente cominciò a chiamarlo il «vescovo santo»; nel 1896 è arcivescovo di Siviglia dove, condividendo le fatiche dei poveri, viene indicato come l’«arcivescovo mendicante»; nel 1905 è cardinale. Muore a Siviglia nel 1906. È tra i beati dal 1987.
Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
I santi Mario, Marta, Abaco e Audiface sono una famiglia cristiana che fu martirizzata a Roma agli inizi del IV secolo. Le notizie su di loro sono scarse e incerte, ma la loro storia è tramandata da una Passio del VI secolo.
Si narra che Mario, un nobile di origine persiana, giunse a Roma con la moglie Marta e i due figli Audiface e Abaco per venerare i sepolcri dei martiri. In quel periodo, l’imperatore Diocleziano stava perseguitando i cristiani e la famiglia di Mario fu arrestata e interrogata sulla sua fede. I quattro rifiutarono di abiurare la loro fede e furono condannati a morte. Mario e Audiface furono decapitati, mentre Marta e Abaco furono annegati in uno stagno. I loro corpi furono seppelliti da una matrona di nome Felicita in un suo terreno chiamato Buxus (ora zona Boccea), dove rimangono i ruderi di una chiesa eretta in loro onore. La loro memoria è celebrata il 19 gennaio dalla Chiesa cattolica.
I loro insegnamenti
I santi Mario, Marta, Abaco e Audiface sono un esempio di fede e di coraggio. La loro storia ci insegna che la fede è più forte della paura e che è sempre possibile testimoniare il proprio amore a Dio anche in mezzo alle persecuzioni. I loro insegnamenti sono ancora attuali oggi, in un mondo in cui la libertà religiosa è ancora minacciata in molti luoghi.