Emozione Casalone: “Un derby da sogno”
Al PalaEnergica alle ore 18 il tecnico casalese sfida con Torino la Novipiù. Un ritorno pieno di significati
TORINO – Un ritorno segnato dall’emozione. Edoardo Casalone (32 anni, casalese doc) torna per la prima volta da capo allenatore nella sua città per sfidare i rossoblù, alla guida della Reale Mutua Torino.
Un derby importante per il campionato e molto sentito dal tecnico, che sul parquet del PalaFerraris ha iniziato (cantera Junior Casale) la sua brillante carriera. Livorno, Tortona, Sassari le tappe di un crescendo che ha portato il giovane coach su una delle panchine più importanti di tutta la Serie A2.
Quali sono i sentimenti in questa vigilia?
“Il sentimento che prevale alla vigilia è l’emozione – spiega Casalone -. Tornare a casa, nel posto dove sono cresciuto da giocatore, da allenatore e da tifoso mi dà una grande emozione. E farlo su quel campo, con Casale come squadra avversaria, è qualcosa che sicuramente mi darà delle sensazioni indimenticabili. Quando inizi a fare questo lavoro sogni di arrivare a giocare una partita del genere. Ed è bello pensare che tra poco la giocheremo”.
Dall’altra parte tanti amici e tante persone conosciute.
“Sì, l’elenco è lungo. Da Giacomo Carrera ad Andrea Valentini, ai due fratelli Luca e Fabio che ho avuto il piacere di allenare nelle giovanili. Ma anche Formenti e Martinoni. Sugli spalti ci saranno tanti amici che continueranno ovviamente a tifare per la propria squadra, che stavolta sarà diversa dalla mia”.
Prima volta contro Casale da capo allenatore, ma ci sono stati già precedenti da vice.
“Nei miei quattro anni a Tortona ho affrontato sei volte Casale quando ero vice allenatore prima di Cavina e poi di Lorenzo Pansa. Ricordo che, in quel periodo, curiosamente vinceva sempre la squadra in trasferta: noi vincemmo tre volte su tre a Casale. Stavolta, però, sarà diverso perché da capo allenatore ti senti più esposto in prima persona”.
E con i rivali della Jbm in questa vigilia ci sono stati messaggi, oppure ognuno la vive un po’ sulle sue?
“In generale sì, non ci si sente molto. Ho parlato con Giacomo (Carrera, ndr), ma perché ci sentiamo spesso e l’abbiamo fatto anche in questa occasione. Abbiamo scambiato qualche battuta, ma niente di più. Con lui c’è un rapporto speciale e magari andremo a cena dopo la gara”.
Che momento state vivendo come squadra?
“E’ un momento particolare per noi come staff e per i giocatori. A causa del Covid scopri solo alla vigilia chi può giocare e chi invece deve restare fuori. In più abbiamo avuto un mese di stop forzato e, adesso, è come se iniziasse una seconda fase del campionato. Cosa può essere cambiato in questo periodo lo valuteremo solo tornando in campo”.
Avete avuto un dicembre nero, dopo una prima parte molto positiva.
“Vero. In questo momento per noi c’è grande voglia perché desideriamo tornare a giocare dopo essere rimasti fermi dalle partite e anche chiusi in casa per la quarantena. E, poi, perché c’è da riscattare l’ultimo periodo. I ragazzi hanno voglia di giocare, di divertirsi e di tornare a fare quello amano. Siamo partiti bene poi abbiamo avuto un periodo di difficoltà. Vogliamo dimostrare di essere la squadra di inizio campionato”.