Lungo i sentieri del lupo: “La paura si vince con la conoscenza”
PONZONE – Alessio, Riccardo e Adriano hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e puntare tutto sulla propria forza di volontà, hanno rinunciato a un posto di lavoro per impegnarsi a tempo pieno nella valorizzazione del territorio in cui sono cresciuti. “Abbiamo sentito l’esigenza di contribuire in qualche modo a mantenere vivo un paese – spiega Alessio Zunino – e il suo patrimonio storico-naturalistico, per non vederlo pian piano morire”. Nel 2016, quindi, i tre amici rilevano un locale in disuso nella piccola frazione di Moretti, nel Comune di Ponzone, avviano un punto ristoro e fondano l’associazione ‘La Ventura’, con la quale oggi organizzano escursioni guidate sia in bici che a piedi lungo gli anelli del Cai dell’Appennino Ligure-Piemontese, oltre a ciaspolate, noleggio e-bike e incontri culturali di vario genere.
Monitorare con Life Wolfalps.eu
Nel 2018 Alessio e Riccardo iniziano a studiare più da vicino la fauna selvatica del territorio, “per dare alle nostre escursioni anche uno scopo didattico. Abbiamo deciso di piazzare alcune fototrappole per osservare il comportamento dei lupi in particolare, i loro spostamenti e le loro abitudini”. All’inizio per pura passione ma poi mossi dal desiderio di affinare il metodo, nel 2019 Alessio e Riccardo entrano in contatto con i membri dell’Ente di gestione Aree Protette dell’Appennino Piemontese, che gestisce l’area della ZSC (zona speciale di conservazione) del Rio Miseria.
Da ottobre 2020, inoltre, l’associazione naturalistica è parte attiva del progetto Life Wolfalps.eu. “che ha lo scopo di migliorare la coesistenza tra uomo e lupo – sottolinea Alessio – per garantire la conservazione a lungo termine della specie. Le fototrappole sono piazzate dopo varie esplorazioni nei siti dove vengono rinvenuti con maggiore frequenza i segni di presenza del passaggio del lupo”. Quali procedure prevede l’attività di monitoraggio? “Nelle porzioni di sentiero designate, i cosiddetti “transetti”, raccogliamo i dati (escrementi, urine, pelo o predazioni/carcasse) che poi consegniamo all’ente di gestione Aree Protette che a sua volta li fa analizzare dagli esperti di Life Wolfalps. Alcuni campioni vengano inviati anche all’Ispra (Isituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ndr).