Peste suina, l'area infetta si estende alla val Borbera
A Novi Ligure il deposito temporaneo delle carcasse. Icardi: «Controlli sul territorio con carabinieri forestali e protezione civile»
Il divieto di caccia deciso dal presidente della Regione Alberto Cirio dopo i casi di peste suina africana
ALESSANDRIA — Niente caccia nell’intera provincia di Alessandria. Lo ha deciso, poco fa, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ritenendo lo “stop alle doppiette” un modo per contrastare il diffondersi della cosiddetta peste suina, che sta tenendo in apprensione allevatori di tutto il nostro territorio.
Anzitutto va detto che questo nuovo virus non ha alcun effetto sugli uomini; certo è che, se si diffondesse negli allevamenti (e nell’Alessandrino sono piuttosto numerosi), avrebbe un impatto devastante sull’economia.
Peste suina, l'area infetta si estende alla val Borbera
A Novi Ligure il deposito temporaneo delle carcasse. Icardi: «Controlli sul territorio con carabinieri forestali e protezione civile»
Una misura di contrasto è limitare la “zona di pericolo”, facendo in modo che i cinghiali, portatori della peste in questione, non si spostino troppo. Fermare la caccia è anche un modo per ridurre i movimenti degli animali selvatici.
Peste suina, stop alla caccia: i sindaci firmano le ordinanze
In attesa delle decisioni del ministero della Salute, 11 Comuni del novese seguono il consiglio di Regione e Asl