Acqui Terme: il saldo demografico torna a salire (seppur di poco)
Oltre 600 i nuovi residenti. L'11% della popolazione è di origine straniera
ACQUI TERME – Dopo tre anni torna a salire (se pur di poche unità) il dato demografico relativo ai residenti sul territorio comunale di Acqui Terme. Se a fine 2020 la città termale contava 19.259 abitanti, al 31 dicembre 2021 si registrano 15 unità in più (19.274). Certo, un incremento decisamente contenuto ma comunque incoraggiante se si pensa che tra il 31 dicembre 2019 e fine 2020 i residenti acquesi erano invece diminuiti di ben 321 unità. Sul totale delle popolazione, 2.136 abitanti sono di origine straniera, pari all’11,08% dei residenti.
Il saldo migratorio
Un altro dato che infonde ottimismo è quello che riguarda i nuovi residenti provenienti da altri Comuni, 632, ovvero 137 in più rispetto a quelli registrati un anno fa (ma 110 in meno rispetto al 31 dicembre 2019, in epoca “pre Covid”). I trasferimenti “fuori Acqui” sono stati stati 384. Dei 632 neo acquesi 536 provengono da altri Comuni, mentre 74 sono giunti nella città della Bollente da altri Stati.
Il saldo naturale
I decessi, ahimé, rimangono nettamente superiori alle nascite: il saldo negativo, infatti, è di 233 unità. I morti in tutto l’arco del 2021 sono stati 308, a fronte dei soli 75 “venuti al mondo”.
Gli acquesi di origine straniera
Acqui Terme ospita residenti di ben 70 nazionalità diverse: per ¾ si tratta di cittadini originari di Paesi con non fanno parte della Comunità Europea (oltre 1500). La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella marocchina (il 31,51% dei 2136 cittadini stranieri), seguita da quella albanese (20,13%) e rumena (16,62%).
Gli iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) di origine acquese sono 1217. In parte si tratta di discendenti di cittadini italiani emigrati tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, in particolar modo nei Paesi del Sud America (Brasile e Argentina in particolare), i quali hanno mantenuto la cittadinanza italiana jure sanguinis, sebbene non abbiano mai risieduto in Italia. Una parte, invece, sono cittadini emigrati all’estero per opportunità di lavoro; Spagna, Francia e Regno Unito le principali destinazioni.