Alessandria a tavola: dai Rabaton alla focaccia dolce
Ecco i piatti tipici della cucina alessandrina
Tra Piemonte e Liguria: Alessandria nel piatto
Le influenze della tradizione ligure e di quella piemontese, con qualche incursione provenzale, caratterizzano la cucina tradizionale di Alessandria, rendendo omaggio alla singolarità di un luogo che gode di una posizione geografica unica.
Sapori tipici della cultura piemontese si incontrano con altre tradizioni gastronomiche e, tra storia e leggende, si fondono in nuovi sapori che raccontano il territorio e la sua comunità: i Rabaton ne sono l’esempio classico.
Nati dallo scambio naturale di esperienze tra i pastori che tornavano dalla transumanza e gli abitanti dell’Alessandrino, la storia narra di un baratto tra ricotta ed erbe selvatiche che le massaie mescolavano con uova, pane bagnato e pangrattato. Nasce così il Rabaton, che in piemontese significa “arrotolare”. L’aspetto è simile a quello di gnocchi allungati e sottili e, come tutte le ricette della trazione, ne esistono versioni con molta elasticità sull’ingrediente principale, che può variare tra biete, spinaci ed erbette edibili. È un primo piatto preparato con un impasto di bietole, ricotta, uova e parmigiano, insaporito con prezzemolo e noce moscata che, dopo una prima cottura in acqua bollente, andrà ripassato in forno. Una vera delizia che conserva e racconta la storia di una comunità e del suo rapporto con la natura e l’ambiente.
A pranzo a Litta Parodi: dai Rabaton al pollo alla Marengo
La tradizione indica il piccolo paese di Litta Parodi come la patria dei Rabaton. Con tanto di “Confraternita du rabatòn” che ne custodisce ricetta e tradizione. Ma se avessimo la fortuna di essere invitati a pranzo da una nonnina di Litta Parodi, non ci stupirebbe solo con i Rabaton. Alessandria a tavola è un susseguirsi di sorprese, un mix di sapori e ingredienti che documentano la devozione di questi uomini alla loro terra.
Il Pollo alla Marengo, racconta un’altra storia che lega Alessandria alla Francia napoleonica: si narra che questo piatto fu preparato per la prima volta dopo una delle più importanti battaglie di Napoleone, la Battaglia di Marengo, poco distante da Alessandria appunto, combattuta il 14 giugno del 1800. A seguito della brillante vittoria dell’esercito napoleonico, la leggenda dice che da allora Napoleone lo richiedesse per celebrare ogni vittoria. Il Pollo alla Marengo si prepara con gamberi, funghi e uova fritte e pare che la ricetta sia frutto del caso, o, meglio, della disponibilità di ingredienti improvvisati che hanno dato vita al pollo alla Marengo, entrato nella cucina tradizionale alessandrina.
Il nostro pranzo alessandrino non può non includere un’altra tipicità locale: la “belecauda“, una torta salata, bassa composta da ceci, olio extra vergine di oliva e sale. Una emozione che si lascia accompagnare al Grignolino, un vino tipico dell’astigiano e del Monferrato particolarmente ricco di profumi. Altro capolavoro della cultura enogastronomica piemontese.
Dolci tradizioni alessandrine: la focaccia dolce e i Lacabon
Sulle tavole alessandrine il dolce non manca mai e la scelta è difficile tra il Lacabòn di Santa Lucia e le focacce dolci. Il Lacabon è tipico della festa di Santa Lucia del 13 dicembre, tradizione molto sentita dagli alessandrini: la città si riempie di luci e il tempo sembra fermarsi, in un ritorno a tradizioni e usanze del passato che si tramandano di generazione in generazione. I Lacabon sono bastoncini di caramello induriti, fatti con miele e zucchero avvolti in carta oleata bianca. Un dolcetto da street food, golosa tentazione per grandi e piccini.
Il fascino della cucina tradizionale alessandrina risiede proprio nella contaminazione. In questo luogo magico dove la cultura piemontese incontra quella ligure, in un’aria che sa di monti ma anche un po’ di mare. Il patrimonio enogastronomico del territorio vanta vini come la Barbera, che sono apprezzati in tutto il mondo. E la tradizione piemontese sui primi piatti a base di carne, come gli agnolotti e il brasato, si fa sentire sia nel calice che nel piatto.
Ma se parliamo di dolci alessandrini, parliamo della focaccia dolce, di evidente matrice genovese. Questa prelibatezza della cucina popolare si prepara con ingredienti poveri e semplicissimi, ma il risultato finale è davvero sorprendente. Lievito, latte tiepido, farina e zucchero, con una versione primaverile che può accogliere le ciliegie o le amarene, è un dolce noto solo ad Alessandria e in provincia, dove allieta le colazioni di adulti e bambini.
Colazione o merenda col Biscotto della Salute
Una fetta biscottata leggermente dolce caratterizzata da un lieve aroma di anice, un sapore unico e inconfondibile, altro frutto prezioso della fusione ligure con quella piemontese: il bis-cotto (dalla sua lavorazione che prevede, a differenza del frollino, due cotture: la prima in forno normale, la seconda a temperatura più bassa, detta tostatura) richiede 3 giorni di accurata e paziente lavorazione, tra lievitazione e cotture. Il risultato è la fragranza e il profumo dal gusto inimitabile, perfetto sia per cominciare la giornata che per una pausa dolce pomeridiana. Tra le piccole preziose perle della tradizione alessandrina a tavola.