Addio a Pino Primavera, allenatore e amico dello sport
Si è spento nelle prime ore del mattino, a 'Villa Igea', dove era ricoverato. Aveva 55 anni
«Un gigante, burbero, di una dolcezza infinita». I molti messaggi di chi ha lavorato con lui. Era dg a Valenza
ALESSANDRIA – “Pino era un gigante buono, che amava il calcio, tutto il mondo del calcio, che era una ‘casa’ per lui, sempre piena di amici”. Il cordoglio è enorme per la scomparsa di Giuseppe Primavera, per tutti Pino, che si è spento questa mattina, poco dopo le 5, a ‘Villa Igea’, ad Acqui, dove era stato trasportato dopo il primo ricovero, per Covid, all’ospedale di Alessandria.
Addio a Pino Primavera, allenatore e amico dello sport
Si è spento nelle prime ore del mattino, a 'Villa Igea', dove era ricoverato. Aveva 55 anni
Nelle parole di Mirko Russo, presidente del gruppo interprovinciale Alessandria – Asti dell’Aiac (Associazione italiana allenatori calcio) c’è il sentimento collettivo, dei tantissimi che hanno incrociato la loro strada, non solo sportiva, con quella di Pino.
Come Gianluigi Capra, presidente dell‘Aurora, che ha scelto una foto di Primavera con, alle spalle, il labaro della storica società alessandrina. “Pino, io ti ricordo così. Sei anni di amicizia e di successi, di collaborazione professionale dentro e fuori dal campo. Un abbraccio di cuore a Monica e ai ragazzi“.
L’ultima esperienza in panchina era stata con l’Acf Alessandria, un ritorno al calcio femminile che, già in passato, aveva rappresentato un capitolo della sua storia di mister, con la conquista della promozione in A2. “Pino era tornato a inizio dello scorso campionato e non ha mai nascosto tutte le sue preoccupazioni per la pandemia, che aveva fermato i campionati. Conservo di lui il ricordo di un burbero con il cuore in mano, una persona semplice, di una infinita dolcezza nonostante quella mole e, a volte, i suoi modi molto diretti – racconta Maria Grazia Spanò, presidente di Acf – Ci conoscevamo da anni, era stato allenatore di mio figlio Nicola all’Aurora, sapeva molto bene che le sue condizioni di salute (aveva subito alcuni anni fa un intervento per l’asportazione di un polmone, ndr) gli imponevano grande attenzione, che ha sempre avuto. Siamo tutti molto tristi, perché questa partita non ce l’ha fatta a vincerla”.
A inizio stagione si era unito al gruppo di nuovi dirigenti della ValenzanaMado, guidato da Flavio Tonetto. “Pino era il direttore generale: la persona giusta, nessuno come lui poteva occuparsi di tutto, dalla manutenzione dei campi al programma degli allenamenti. Sempre presente, con quell’altruismo e queglia voglia di fare e di esserci a qualunque ora del giorno e della notte. Organizzeremo una iniziativa per ricordarlo, perché Pino meritava moltissimo. E saremo vicini alla sua grande famiglia”.
La notizia ha raggiunto anche alcuni ex Grigi, un gruppo di giocatori che sono rimasti molto legati e che con Primavera avevano un rapporto di amicizia. Pensieri e ricordi da John Motta, da Mauro Briano, “ci ha informati Fabio Artico. Pino era una persona genuina, che ha sempre creduto nella bellezza del calcio”.
In queste ore molti messaggi e ricordi di “zio Pino“, anche fuori dal campo, come responsabile della sicurezza di molti locali, in città e in provincia.
“Ci siamo conosciuti all’età di 15 anni – racconta Maurizio Trivellato, storico collaboratore e per tanti anni ‘secondo’ di Pino in panchina – insieme abbiamo vissuto tante battaglie sportive: gioie e dolori, ma sempre con lo spirito giusto, perché eravamo a tutti gli effetti una famiglia. Il calcio ci ha legati, ma è solo un aspetto marginale nel contesto di una vita trascorsa fianco a fianco”.
Memorabili i tornei estivi degli anni 90, con un Primavera inedito, versione portiere. “I ricordi sono tantissimi – così Alfonso Di Vita e Giulio Reggio – Pino era come un fratello, abbiamo camminato fianco a fianco per tutta la vita. Molti lo ricordano giustamente come un ottimo allenatore, ma in realtà c’è molto di più. Sono troppe e troppo importanti le esperienze condivise, abbiamo perso una parte del nostro cuore”.
“A Pino dobbiamo tantissimo e l’aspetto sportivo conta relativamente” ricorda Nicolò Miraglia, uno dei ragazzi della Don Bosco (insieme ai vari Giordano, Quarati e Voltaggio) lanciato da Primavera nel calcio dei grandi. Proprio i colori gialloverdi dei salesiani, rappresentano un’altra tappa determinante nel percorso del popolare mister. “Era il nostro allenatore nelle giovanili, e quando si è presentata l’occasione di farci debuttare in Promozione, Pino non si è certo tirato indietro. Io e i miei compagni eravamo ragazzini di 16 anni, ma non potevamo tradire la fiducia di una persona che ha fatto così tanto per noi”.
L’ultimo saluto sarà venerdì 7 gennaio, alle 15.30, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano, in corso Acqui, dove giovedì 6, alle 19, sarà recitato il rosario.