Infortuni mortali sul lavoro, Alessandria è tra le peggiori
La provincia di Alessandria è tra quelle in Italia con il tasso maggiore di incidenza morti/occupati. Un dato che deve far riflettere
Con i suoi 13 infortuni mortali tra gennaio e novembre 2021, la provincia di Alessandria si colloca tra i territori nazionali più pericolosi per i lavoratori. Undicesimo posto su 106, tra Salerno e Caserta, e poco distante da Cuneo. Se si guarda il numero assoluto – 13 appunto – la provincia è al 14mo posto. Sempre un numero elevato, in ogni caso. Un dato che deve essere decisamente preso in considerazione, visti i cantieri e le fabbriche presenti su suolo alessandrino e potenzialmente pericolose, specie per i lavoratori più adulti.
Edilizia pericolosa
E’ il settore delle costruzioni quello che conta il maggior numero di vittime: 111 dall’inizio dell’anno. Seguono il settore manifatturiero (98), trasporto e magazzinaggio (87), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (73).
Età e sesso
E’ possibile stilare una statistica anche per fasce d’età colpite e di genere. Gli infortuni mortali sul lavoro avvengono con più frequenza con il passare del tempo: tra i 45 e i 64 anni si rischia di più. Gli over 65 – comprensibilmente – hanno una incidenza maggiore. “Aspetto da tenere in considerazione vista la propensione del legislatore di posticipare l’età di pensionamento”, commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre che ha elaborato i dati dell’Inail.
Odio il lunedì
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi undici mesi del 2021 sono 85 su 882. Gli stranieri deceduti da gennaio a novembre 2021 sono 132. Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni. Aumentano le denunce di infortunio: +2,1 %, rispetto a dodici mesi fa: oltre 10 mila infortuni in più nel 2021
“Manca ancora un mese al bilancio di fine anno e sono già 1.116 i morti sul lavoro nel 2021. Un dramma che non conosce fine – prosegue Rossato – A preoccupare è il rapporto rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa a descrivere correttamente l’emergenza. Ed è così che la Lombardia – che conta il maggior numero di vittime in Italia, ma anche il maggior numero di persone occupate – è anche quella più sicura, perché l’incidenza di mortalità è la più bassa d’Italia”.
Il Piemonte è al decimo posto (su venti regioni), così da collocarsi in “zona arancione”. Nel 2020 era però andata peggio: l’incidenza tra infortuni mortali e lavoratori era più alta, oltre 1,25 (mortali per milione di lavoratori).
In itinere
In Italia sono considerate morti sul lavoro anche gli incidenti mentre si va o si torna dal luogo dove si svolge l’attività. La morte ‘in viaggio’, in altri Paesi europei non viene conteggiata e pertanto le statistiche internazionali non sempre sono parametrate sugli stessi valori di partenza.
In Italia sono 234 le morti in itinere, con un aumento del 17,6 per cento rispetto al 2020. 83 sono avvenute addirittura senza mezzo di trasporto. In queste statistiche Vega Engeneering sono stati considerati solo gli infortuni mortali accaduti in occasione del lavoro e non quelli in itinere.