Anniversario Coppi, solo la messa a Castellania
Rinviati a marzo il premio Welcome Castellania e le iniziative a Casa Coppi. A Caserta inaugurato il monumento
La messa, il monologo "Coppi e il diavolo" al Museo dei Campionissimi, il monumento
CASTELLANIA — Sarebbe stato il primo 2 gennaio senza Giovanni Meazzo, lui che arrivava sempre per primo, per avere il tempo di incontrare amici, di raccontare, di dare una carezza e Fausto e Serse Coppi, come era solito fare anche Sandrino Carrea.
Oggi sarà ancora un anniversario, il 62°, senza eventi a Castellania Coppi. La pandemia, le regole sui distanziamenti, i pochi spazi al chiuso che non sarebbero stati sufficienti per contenere la processione laica di ogni anno: una scelta difficile, ma di grande responsabilità per Sergio Vallenzona, il sindaco, e per Massimo Merlano, presidente del consorzio ‘Terre di Fausto’.
Anniversario Coppi, solo la messa a Castellania
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Gli appuntamenti slittano a marzo, magari in concomitanza con la Milano-Sanremo. Ci sarà solo la messa al mattino, nella chiesetta accanto al mausoleo, e un saluto al Campionissimo molto privato.
A Novi, al Museo dei Campionissimi, alle 16, Fausto, però, andrà in scena. Grazie a Davide Ferrari, attore e scrittore, autore del monologo tratto da ‘Coppi e il diavolo’, di Gianni Brera, che interpreterà. Quasi ‘gemelli’, il ciclista e il giornalista: tutti e due classe 1919, solo una settimana di differenza – Brera l’8 settembre, Coppi il 15 – e meno di cinquanta chilometri, quelli tra San Zenone Po e Castellania. Ferrari darà voce ad entrambi, e anche a Biagio Cavanna, in questa pièce realizzata anche grazie alla collaborazione di Gino Cervi, con le canzoni di Claudio Sanfilippo, la locandina ‘firmata’ da Riccardo Guasco.
Una scena semplice, una ruota che gira, il rumore è quello di una clessidra che scandisce il tempo di due Campionissimi, due vite parallele che, però, al contrario delle rette, si incontrano più volte, per quell’andamento fatto di intrecci continui di imprese, in bici e alla macchina per scrivere. E il diavolo chi è? Potrebbe avere tanti volti, anche la bicicletta stessa, perché Coppi non si è mai pensato senza e questo Brera lo sapeva.
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Una ruota è, anche, al centro del monumento realizzato da un gruppo di appassionati campani a Ercole di Caserta, da dove Coppi partì, a maggio 1945, per tornare a a casa, dopo la guerra e la prigionia, e sette mesi come attendente del tenente Towell della Raf.
Angelo Salvatore Letizia, Amedeo Marzaioli e Pasquale Ventriglia hanno disegnato questa opera, creata con taglio laser, che sorge in vicolo Mititto, dove è anche la cappella dove domani, alle 10, come tradizione, sarà celebrata una messa.