I dati Arpa confermano: il cloroformio c’è e si sposta col vento
L'Agenzia pubblica le rilevazioni di settembre: l'inquinante aumentato a sud ovest
SPINETTA MARENGO – Cloroformio: confermata la presenza del pericoloso inquinante con valori sostanzialmente stabili rispetto alle precedenti rilevazioni tra le case di Spinetta. Invece una concentrazione in incremento è stata rilevata nella direzione opposta, verso l’abitato di Molinetto.
Arpa ha pubblicato – seppur parzialmente – i dati relativi alla campagna di monitoraggio dell’aria di Spinetta di settembre. Che confermano, purtroppo, due verità: la prima è che il cloroformio è stabilmente presente nell’abitato attorno al polo chimico; la seconda è che – in base alla direzione del vento – questa sostanza chimica pericolosa si sposta e le concentrazioni cambiano da via a via.
Infatti, a settembre, nella zona nord-est (ad esempio via Genova, via Sant’Audina, via Garibaldi, via Clemente, via Del Ferraio) il cloroformio è sempre presente ma con valori lievemente inferiori rispetto a maggio-giugno. Perché? Evidentemente perché nei quattordici giorni in cui sono state eseguite le rilevazioni il vento lo ha trasportato a sud ovest (area di Molinetto) rispetto al polo chimico.
Per intenderci, ma lo potete vedere dalle immagini pubblicate qui sotto e sul sito dell’Arpa – http://www.arpa.piemonte.it/ – se indichiamo il nord est si intende il centro abitato di Spinetta e la direzione verso le frazioni di Lobbi, Filippona e San Giuliano Nuovo. Invece parlando di sud ovest ci si riferisce alle zone in direzione di Molinetto, Castellazzo Bormida e Casal Cermelli.
Quindi, in estrema sintesi, l’inquinante c’è sempre e le condizioni metereologiche incidono sulla sua dispersione.
Le rilevazioni interne
C’è poi un dato che deve far riflettere rapidamente gli enti preposti al controllo. E’ quello riferito alle rilevazioni di cloroformio all’interno del polo chimico – nell’area di stoccaggio – dove si è passati da 63.1 (microgrammi al metro cubo) di maggio-giugno, ai 277 di settembre.
Ora, non potendo intervenire sulle condizioni metereologiche è evidente che si renda necessario ridurre l’emissione di questo gas direttamente alla sorgente.
Questo risultato non è ancora stato pubblicato sul sito dell’Arpa. Ci è stato però confermato dal direttore dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente alessandrina – Marta Scrivanti – che abbiamo contattato dopo che lo stesso valore è stato inoltrato dalla Regione al capogruppo del M5S Sean Sacco in risposta a una sua interrogazione urgente.
Sul perché non sia ancora stato reso pubblico, Marta Scrivanti spiega che verrà valutato con gli Enti, e non è escluso che venga inserito sul sito più avanti.
Si tratta di un dato rilevato nell’area di stoccaggio del polo chimico, dove avvengono le operazioni di travaso del Cloroformio.
Si attendono ora le rilevazioni di Arpa effettuate a dicembre, ma, visto che i cittadini sono costretti a respirare per vivere, c’è chi chiede agli amministratori pubblici un intervento urgente.
Anche perché, l’Asl – Dipartimento di Igiene Pubblica – ha già detto la sua con una lettera inviata proprio agli Enti: si tratta di una sostanza tossica e pericolosa, possibile cancerogena, che si sposta col vento. E ci sono categorie che “non devono essere esposte” indipendentemente dalle concentrazioni.