Crollo, truffa, lesioni e calunnia: il caso Vincenti in Cassazione
L'udienza si terrà il 30 marzo prossimo
ROMA – Tragedia di Quargnento, si torna in aula.
È fissato per il 30 marzo 2022 il processo davanti alla Corte di Cassazione che valuterà il procedimento che ha portato la Corte d’Appello alla condanna dei coniugi Vincenti per i reati di lesioni gravi nei confronti di due vigili del fuoco e di un carabiniere (Giuliano Dodero – il caposquadra – Graziano Luca Trombetta e il militare Roberto Borlengo), truffa all’assicurazione e crollo.
Il Comune di Quargnento e il vicino di casa accusato da Vincenti di essere il sospettato numero uno sono rappresentati dagli avvocati Giuseppe Lanzavecchia e Davide Daghino.
Il 26 marzo 2021 i giudici torinesi avevano condannato Giovanni Vincenti (difeso dagli avvocati Vittorio Spallasso e Lorenzo Repetti) a quattro anni e sei mesi, colpevole per il crollo della magione, della truffa all’assicurazione e delle lesioni ai soccorritori, riconoscendogli – però – anche il reato di calunnia, giudicato punibile con la pena di sei mesi invece dei nove chiesti dal procuratore generale.
Per Antonella Patrucco l’Appello confermò la sentenza di primo grado: 4 anni di carcere.
Nell’esplosione della cascina morirono i vigili del fuoco Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonino Candido: per l’omicidio volontario i Vincenti sono stati condannati a 30 anni.
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