Mesotelioma e predisposizione al rischio? «Senza l’amianto non si sviluppa il tumore»
All?Eternit Bis la testimonianza dei consulenti tecnici Irma Dianzani e Edoardo Bai
NOVARA – «Il 90% di casi non è dovuta alla presenza di fattori genetici di predisposizione al rischio». È con questa affermazione che la dottoressa Irma Dianzani, consulente tecnico del Pm al processo Eternit Bis, ha chiuso la sua deposizione di fronte alla Corte d’Assise di Novara all’udienza di ieri mattina. Un concetto che sembrerebbe quasi anticipare un possibile punto che la difesa di Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, potrebbe affrontare eventualmente nelle udienze del prossimo anno.
Il compito del primo tecnico ascoltato lunedì infatti era non solo spiegare alla Corte come si sviluppa un mesotelioma, ma anche se e quanto possibili fattori di rischio influiscano sull’insorgenza del tumore in un soggetto. A riguardo la dottoressa ha dichiarato che «L’esposizione cumulativa all’amianto è stata inferiore per quelli con predisposizione genetica. Essi quindi sono più sensibili, ma tutti erano esposti. L’amianto serve per sviluppare un mesotelioma».
Al termine dell’udienza si è seduto al banco dei testimoni anche l’epidemiologo Edoardo Bai, di parte civile. A interrogarlo è stato l’avvocato Laura Mara di Medicina Democratica. Rimandati al 2022 i controesami di entrambi i ct, si tornerà in aula lunedì 10 gennaio. Tutti i dettagli sull’ultima udienza di quest’anno dell’Eternit Bis sul numero di oggi de “Il Piccolo”.