A Camagna la messa con i vescovi di Casale e Vercelli nell’Anno Eusebiano
Lo scorso 15 dicembre
CAMAGNA – Il 15 dicembre dell’anno 345, a Roma, veniva ordinato vescovo di Vercelli quello che sarebbe poi stato conosciuto come Sant’Eusebio, evangelizzatore dell’Italia nordoccidentale e patrono di molti borghi monferrini (oltre all’arcidiocesi di Vercelli). Tra questi figura anche Camagna, la cui comunità, quest’anno, ha deciso di celebrare in modo particolare il proprio patrono con una serie di eventi di approfondimento culturale e spirituale a lui dedicati. Nel mese di luglio ci sono stati due momenti sulla figura storica di Eusebio e sul contesto del nostro territorio nel IV secolo, in cui lui si ritrovò ad agire, la sua attenzione per l’evangelizzazione delle popolazioni rurali.
Dopo c’è stata la festa patronale, che da sempre Camagna celebra il 1° agosto. Con l’autunno, sono poi ripresi gli eventi e infine, mercoledì 15 dicembre il paese monferrino ha avuto l’onore di ospitare l’Arcivescovo di Vercelli, Monsignor Marco Arnolfo e il Vescovo di Casale Monferrato, Monsignor Gianni Sacchi, che hanno concelebrato, con il parroco don Germano Rota, una Messa davvero sentita e partecipata dalla popolazione, che ha visto anche la presenza del Gruppo Alpini di Mirabello, Cuccaro, Camagna e Lu.
Terminato il momento liturgico, autorità civili e religiose, insieme con la popolazione, si sono ritrovate all’esterno della chiesa parrocchiale, dove è stata simbolicamente accesa la nuova illuminazione pubblica, realizzata dal Comune, con l’ausilio tecnico di Enel Sole, per restituire la Cupola di Crescentino Caselli alla fruizione anche notturna di abitanti e genti di passaggio; quando illuminata, si vede da diversi chilometri di distanza.
Le iniziative eusebiane hanno portato alla nascita di diverse collaborazioni, come con l‘Associazione Europea delle Vie Francigene, o tra la rete di comuni monferrini che condividono Eusebio quale patrono, che proseguiranno anche nel 2022, e alla riscoperta di diverse tradizioni andate perdute per ciò che riguarda canti, inni sacri e percorsi che potranno essere allargati a itinerari non solo devozionali, ma anche turistici.
Facendo perno sulla ferma volontà, da parte sia del Comune sia della comunità, di continuare nella valorizzazione e nella fruibilità della Cupola, che dovrà diventare visitabile almeno al primo anello, in modo da poter offrire un’esperienza emozionale unica, da un punto di vista paesaggistico, nel Monferrato.